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Ricordiamo sue sezioni importanti: la ⇒ mostra del 2018 e il ⇒ libro edito in occasione della mostra.
I mesi | Gen | Feb | Mar | Apr1 Apr2 | Mag | Giu | Lug | Ago | Set1 | Ott | Nov | Dic |
Aprile...
- Amministratore
Aprile. Un mese che è stato sempre pieno per il movimento studentesco negli anni '70. Nel dolore e nella gioia vogliamo ricordare cinque avvenimenti:
- 4 aprile 1968 – USA Martin Luther King assassinato a Memphis. La sua figura e il suo discorso “Io ho un sogno...” è fondamentale nela lotta contro la discriminazione razziale
- 9 aprile 1969 – Battipaglia. Una manifestazione sindacale contro la chiusura dello zuccherificio e del tabacchificio si trasforma in una successione di scontri, la polizia attacca duramente, poi un corteo circonda la polizia, che spara: due persone uccise. Duecento feriti.
- 9 aprile 1970 – Assemblea e occupazione dell'Istituto di Matematica sui voti negativi. Sventata provocazione fascista, dopo l’approvazione di un o.d.g. in sostegno degli studenti greci, esuli dal loro paese sotto la dittatura fascista dei colonnelli, che frequentavano l’Ateneo triestino
- 2 aprile 1971 – Assemblea Generale, Corteo nel rione di San Giacomo a Trieste. Gli studenti nel quartiere: le lotte non sono un fatto isolato dell'Università, i Movimenti devono incontrarsi
- 25 aprile 1974 – Finisce la dittatura in Portogallo: è la “Rivoluzione dei Garofani”, una dittatura fascista è rovesciata
Aprile, nel trascorrere degli anni, ha segnato momenti indimenticabili. Se l'oggi prevale sullo ieri, tuttavia diciamo, come dice la nostra Ornella "Auguri a chi del passato ha fatto il terreno su cui costruire il presente e il futuro" e auguri chi costruisce il presente, abbia o meno vissuto questi mai lontani avvenimenti.
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Inaugurazione della mostra a Udine
- Amministratore
Inaugurazione ⇒ Udine Palazzo Morpurgo - ⇒ Trieste Magazzino delle Idee - 2018
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Inaugurazione della mostra "Prendiamo la parola" a Udine il 6 aprile 2018
per proseguire...
Aprile 1967 in Grecia. Il primo giorno della dittatura
- Furio Petrossi
Il primo giorno di dittatura
Iniziò alla radio alle 6:25 "Qui stazione radio delle forze armate greche. A causa della drammatica situazione che si è creata, da mezzanotte l’esercito ha assunto il governo del paese. Seguirà un comunicato del comandante dell’esercito". Poco dopo "Le Forze armate hanno assunto il governo del Paese. Il Re, ai sensi dell'articolo n. 91 della Costituzione greca 'su proposta del Consiglio dei Ministri, in caso di gravi disordini o di evidente minaccia alla sicurezza e all'ordine pubblico del paese', ha disposto con regio decreto la sospensione in tutto il paese degli articoli 5, 6, 8, 10, 11, 12, 14, 20, 95 e 97 della Costituzione. Il Re anche a norma con l'articolo n. 91 ha costituito corti marziali speciali".
Sembrava incredibile, per gli ateniesi. Era il 21 aprile 1967.
Alle 8:00, in periferia, i cittadini cui era stato ordinato di rimanere in casa riempivano le strade; i negozi a cui era stato ordinato di rimanere chiusi erano pieni zeppi di persone che per precauzione facevano scorta di cibo: le panetterie esaurirono la produzione del giorno in un'ora. A metà mattina le cose cambiarono e la polizia incominciò ad intervenire. Quindi i proprietari chiusero le serrande facendo entrare i clienti dalle porte sul retro. Nelle strade principali del centro cittadino la scena era diversa. La polizia iniziava ad inseguire i ritardatari e colpirli a manganellate sulle costole. Alle 11:00 verso l'Università, si iniziò a vedere qualche jeep militare irta di baionette. Le piazze, dove poteva radunarsi la folla, furono presidiate. I lavoratori che si erano radunati vicino a piazza Omonia poco dopo l'alba furono dispersi dai soldati che brandivano i calci delle pistole come mazze [⇒ Mass. Rev. Winter 1968]. Maria Kalavrou, 24 anni e Vassilis Peslis, 15 anni, furono i primi morti.
Era l'inizio. La popolazione capì che si stava facendo sul serio. Così si perse la liberà.
Aprile 1970: occupazione di Matematica sul "Primorski"
- Furio Petrossi
Dal 2018 è possibile accedere all'archivio del ⇒ Primorski Dnevnik quotidiano in sloveno che ha seguito con attenzione le lotte del Movimento Studentesco a Trieste. Una preziosa risorsa che permette di ricostruire alcune vicende: è opportuno che anche chi non conosce la lingua slovena possa accedere a questi documenti, ma l'informatica ci offre molte risorse per rendere ciò possibile.
Riportiamo l'articolo "Študentje so oklicali dvodnevno zasedbo matematičnega inštituta" del ⇒ 10 aprile 1970 in una traduzione non letterale.
VČERAJŠNJE SKUPŠČINE NA UNIVERZI
Študentje so oklicali dvodnevno
zasedbo matematičnega inštituta
Nekateri profesorji niso spoštovali sklenjenih sporazumov
Solidarnostna izjava z grškimi antifašisti - Vzdušje napetosti
DALL'ASSEMBLEA DI IERI ALL'UNIVERSITÀ
Gli studenti hanno proposto un'occupazione di due giorni
dell'Istituto di Matematica
Alcuni professori non hanno rispettato gli accordi presi
Dichiarazione di solidarietà con gli antifascisti greci - Clima di tensione
In un clima che ha dimostrato ancora una volta la maturità degli studenti delle istituzioni universitarie triestine, ma che potrebbe degenerare da un momento all'altro a causa di una violenta contestazione, questa volta da parte di un gruppo di fascisti meglio organizzato del solito, ieri mattina si è tenuta nell'Aula Magna un'assemblea "di verifica" dell'Università di Trieste.
Si è conclusa con la proclamazione di una occupazione di due giorni dell'Istituto di Matematica, guidato dal prof. Dolcher.
Nella delibera dell'assemblea si legge: "Prendiamo atto che i membri dell'Istituto [di Matematica] non hanno accolto l'invito del Senato Accademico in merito alla possibilità di ripetere gli esami, senza scrivere nel libretto la valutazione negativa, ritenendo che questo sia un atto provocatorio a salvaguardia dell'autoritarismo accademico e una sfida agli studenti che hanno già dimostrato la loro forza nella precedente occupazione". "Pertanto", conclude la decisione, "delibera un'assemblea permanente di due giorni con occupazione dell'Istituto di Matematica".
Un gruppo di "studenti" di destra ha cercato di provocare una rissa e ha gridato che i "rossi" dovrebbero essere espulsi dall'università e slogan simili. Subito dopo, il Rettore si è precipitato nell'istituto, in cui era presente già il prof. Dolcher, che gli studenti accusano di aver trascritto come dimostrazione [di forza] diversi voti negativi (un sei e due dodici) nei libretti proprio alla vigilia dell'assemblea. Dopo una lunga conversazione, tra le urla della destra, gli studenti hanno occupato l'istituto.
L'assemblea è iniziata normalmente, con una relazione del presidente, lo studente Aldo Colleoni. In esso si delineava la posizione e il ruolo dei Comitati Interfacoltà, il cui compito è quello di supervisionare l'attuazione degli obblighi assunti e degli accordi conclusi.
Dopo Colleoni, uno studente ha letto una relazione più lunga sulle borse di studio (presalario). Lo studio è stato organizzato da un'apposita commissione e si è scoperto che non tutti gli studenti del primo anno che avrebbero avuto diritto al presalario l'hanno ricevuto. Ciò è dovuto al fatto che è stato assegnato a studenti più anziani, tra i quali l'amministrazione ha distribuito il resto dei fondi. Nonostante le loro condizioni economiche siano relativamente buone, questi studenti hanno ricevuto una "borsa di studio", mentre l'amministrazione l'ha negata ad altri che ne avevano bisogno. Tra questi, la relazione include principalmente studenti friulani e goriziani.
A tale proposito, l'assemblea ha approvato una delibera con la quale si chiede l'assegnazione di borse di studio a tutti gli studenti i cui nuclei familiari sono esenti dal versamento della tassa complementare.
La delibera è stata presentata dallo studente Pillinini a nome della commissione, mentre l'occupazione dell'istituto di matematica è stata proposta da Todero. Il comunista Poli ha presentato all'inizio dell'assemblea una mozione di solidarietà con gli antifascisti greci. Gli studenti di destra hanno presentato un emendamento per manifestare solidarietà agli studenti cechi, ma l'assemblea lo ha respinto e ha approvato la seguente dichiarazione: "Riconoscendo che la lotta per una società più democratica e giusta è quella condotta da molti cittadini greci contro la dittatura fascista dei colonnelli, e che essi devono subire torture e prigionia in nome della libertà, esprimiamo la nostra rabbia alle richieste della Procura sul processo di Atene in corso contro un gruppo di esponenti del movimento di resistenza greco, e allo stesso tempo dichiariamo la nostra ferma disponibilità ad una lotta unitaria con gli studenti greci dell'università triestina, anche per la libertà della loro gente"
Nel pomeriggio, nell'affollato istituto di matematica, si è riunita una Commissione "Interfacoltà" con il compito di esaminare le posizioni e chiarire il proprio punto di vista sulle proposte. Il Movimento studentesco triestino dovrebbe partecipare anche ad un incontro nazionale presso l'Università degli Studi di Milano. Lo scopo dell'incontro è il coordinamento generale delle iniziative e della strategia del movimento studentesco italiano. Questo pomeriggio si terrà un'assemblea degli studenti della facoltà di Economia.
Allegati:
⇒ Primorski Dnevnik 10/4/1970
⇒ Il Piccolo 10/4/1970
⇒ Messaggero Veneto 10/4/1970
⇒ 1970: Un esposto contro un "tale" studente
Convegno su Claudio Venza - Intervento di Quelli del '68
- Furio Petrossi
Intervento di Furio Petrossi, per conto di !Quelli del '68" al Convegno "Claudio Venza: la Spagna libertaria tra storiografia e militanza politica" 23-24 novembre 2023 - Università degli Studi di Trieste - Dipartimento di Studi Umanistici
Due immagini. Claudio Venza in Assemblea Generale, negli anni del ’68, la prima. Poi, ritratto nel corso di uno degli incontri del gruppo “Quelli del ‘68”, cinquant’anni dopo.
Lo stato nascente della sua attività politica, gli ultimi intensi anni. Ultimi in senso materiale, perché in noi, nei suoi scritti, nell’impulso che ci ha dato, è presente. Non solo idealmente, ma emotivamente. Anche: razionalmente.
La prima immagine
L’assemblea. L’attività sociale e politica di Claudio nasce stando in gruppo. Partecipa a gruppi cattolici. Erano gli anni delle speranze del Concilio Vaticano secondo, alcuni “preti” interpretavano queste speranze in modo profetico, tra essi Padre Ernesto Balducci, la sua rivista “Testimonianze”, Don Milani. E poi: la Teologia della Liberazione.
Mi ritrovo in queste esperienze. Anch’io ho iniziato così, nel mondo cattolico.
Poi, dopo il contrasto con un sacerdote, per Claudio inizia il rifiuto: “Chiusi definitivamente con la Chiesa, – dice – i suoi dogmi, la sua presunzione di detentrice della verità e della liceità di dominare le persone. Il trauma mi servì per non entrare in altre chiese con i loro preti-burocrati, le loro idee inamovibili, la dottrina autoritaria, la fede cieca nei dirigenti, la gerarchia soffocante”. Non più cattolico, partecipa come indipendente di sinistra alle attività dell’UGI, formazione universitaria laica. Ha in odio il bullismo goliardico. Nel 1965, al primo anno di Economia, viene bloccato e messo letteralmente alla gogna per un paio d’ore dai goliardi. Ci vollero ancora tre anni prima che il bullismo all’Università venisse del tutto eliminato. Lo facemmo, ma ci volle il ’68 e il suo Movimento. All’Università Claudio ci sarà, per vederlo. Si laureerà nel 1970.
Ma prima c’è il ’68.
Quindici giorni possono bastare per cambiare la vita a una persona. Dal 25 febbraio al 10 marzo 1968 “Lettere” è occupata. Se la rivolta di Berkeley del 1964 può costituire lo stato nascente del Movimento Studentesco, in Italia il movimento cresce più avanti: nel febbraio del 1967 a Pisa, in cui vengono elaborate le “Tesi della Sapienza”, nel novembre all’Università Cattolica di Milano, a Palazzo Campana di Torino – in cui si pubblica il documento “Contro l’autoritarismo accademico potere agli studenti” – in gennaio a Sociologia di Trento. Le proteste sono rinvigorite dalle ipotesi di riforma, la legge “Gui” “ventitré quattordici”. L’Università sta cambiando, In pochi anni a Trieste le iscrizioni all’Università balzano da 8.000 a 14.000 persone. Molti sono fuori sede, friulani giunti in città. Cresce il numero delle ragazze.
1972 - Theodorakis e noi: un viaggio tra politica ed emozioni
- Furio Petrossi
Un viaggio tra politica ed emozioni con Theodorakis, con la sua musica, noi e il nostro territorio |
Theodorakis, un frammento della nostra anima, venne tre volte nella nostra area, a Trieste, Udine e Portorose. Come ricorda Ugo Poli, Theodorakis ha rappresentato la sintesi del nostro amore per la Grecia, per i nostri compagni greci, per la storia della libertà greca, ma anche per il suo mare, in cui alcuni di noi si immergevano in estate. Il 2 settembre è partito per il "Quartiere degli Angeli" (Η Γειτονιά Των Αγγέλων come il titolo di una ⇒ pièce teatrale che musicò), all' età di 96 anni, lasciando dietro di sé un enorme lavoro: oltre mille canzoni, molte opere sinfoniche, cantate e oratori, musiche per commedie e tragedie e musica per il cinema.
Questo articolo vuole rappresentare un abbraccio di tutti "Quelli del '68" e un ringraziamento.
Mikis Theodorakis, nell'aprile 1972 è a Trieste e a Udine. Un anno dopo sarà a Portorose.
Le persone
La dittatura dei Colonnelli dura ormai in Grecia da cinque anni. Finirà due anni dopo.
Efstathios "Stathis" Loukàs è in quegli anni è spesso a Trieste, per una attività di coordinamento tra i giovani greci in Italia, attività che gli è valsa una medaglia al valor civile da parte della Grecia. E' Stathis che vuole Theodorakis nella nostra regione.
Theodorakis, neppure cinquantenne, lo vedete nelle fotografie con la sua indimenticabile capigliatura, mentre Stathis, molto più giovane, gli sta vicino con i suoi lunghi "μουστάκι" mustacchi. Per un certo periodo di tempo i due avevano condiviso la militanza nel Partito Comunista dell'Interno (nato nel '68, dopo Praga, da una scissione rispetto a chi restava legato a Mosca).
Nei concerti di Trieste e Udine, canta anche Maria Farantouri, la cui voce vibrante e profonda riesce ad emozionare, anche se il testo in neogreco poteva essere capito solo da pochi. Li accompagnava spesso Vasilīs Vasilikos autore nel 1966 di "Z" da cui fu tratto l'indimenticabile film "Z-L'orgia del potere", a ricordo di Grigoris Lambrakis, ucciso nel 1963. I due erano fin dall'inizio militanti nella "Gioventù Lambrakis", di cui Theodorakis era Presidente.
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