L'occupazione di "Lettere" avvenuta nel febbraio 1968 ha avuto un suo spazio anche sul giornale socialista "Avanti!", 

28 febbraio 1968, sotto il titolo "47 gli imputati per l'occupazione delle università":

A Trieste un centinaio di studenti continua a occupare la facoltà di lettere e filosofia. Sono stati istituiti tre gruppi di studio per trattare rispettivamente i problemi connessi ai rapporti fra scuola e società; alla programmazione economica e regionale, con particolare riguardo al settore dell’istruzione; e allo sbocco politico esterno della agitazione. Verso le 12 sono giunti nella facoltà occupata alcuni dirigenti sindacali per esprimere la solidarietà dei lavoratori agli studenti.

Nel pomeriggio il Senato accademico ha reso noto che, «considerato lo stato di agitazione e di tensione degli animi provocato dalla occupazione della facoltà di lettere e filosofia da parte di un gruppo di studenti, e volendo prevenire eventuali incidenti fra gli occupanti e la grande maggioranza degli studenti, delibera di sospendere fino a nuovo ordine la attività didattica in tutte le facoltà, compresi gli esami speciali e di laurea».

Il Senato accademico ha deciso inoltre che l’attività di ricerca continui in tutti gli istituti, riservandosi « di ricorrere a tutti i mezzi atti a assicurare sia l’attività di ricerca che quella amministrativa negli uffici ».

L’occupazione da dato luogo a una serie di prese di posizioni contrastanti. Gli studenti rinchiusi nelle facoltà hanno elaborato un documento in cui muovono una contestazione sia alle strutture dell’università italiana, considerando insufficiente la riforma proposta, sia alla programmazione nazionale e regionale. La critica investe praticamente tutto il sistema sociale.

La decisione del Senato accademico è stata oggetto di una presa di posizione degli studenti, in cui si rileva che la sospensione dell’attività didattica in tutte le facoltà deve considerarsi una vera e proprio serrata. Gli studenti polemizzano con l’atteggiamento del rettore, contestando le accuse di avere provocato la paralisi dell’università attraverso la occupazione, che rappresenta anzi, a loro giudizio, l’unico strumento atto a garantire agli universitari la loro libertà.

In un comunicato si afferma inoltre che gli occupanti rappresentano la maggioranza rispetto a quanti partecipano attivamente alla vita della facoltà.

Il 29 febbraio:

A TRIESTE l’occupazione della facoltà di lettere e filosofia è giunta al terzo giorno, mentre è in atto la sospensione delle lezioni e degli esami in tutte le facoltà a seguito della decisione presa ieri pomeriggio dal Senato accademico. Il complesso universitario di piazzale Europa è semideserto. Nella facoltà di lettere, in via dell'Università, il numero degli occupanti, che lunedì all'inizio dell'agitazione era di oltre centoventi persone. si è ridotto oggi a circa ottanta unità. Anche il consiglio della facoltà di lettere ha preso posizione, deplorando l’occupazione e affermando che una efficace discussione con gli studenti in merito ai problemi dell'Università e del suo rinnovamento è condizionata alla riapertura della sede. H consiglio ha inoltre sottolineato l’estrema urgenza dei problemi di un’effettiva riforma dell'Università. per la cui soluzione sono chiamati a discutere e a collaborare tutti coloro che partecipano effettivamente alla vita dell'ateneo. E’ stato, frattanto, interrotto — sembra per iniziativa delle autorità accademiche — il collegamento telefonico con la facoltà di lettere. Nel pomeriggio si è avuta una presa di posizione da parte del comitato direttivo della sezione triestina dell'ANPUI (professori incaricati), in cui si afferma la necessità di una sollecita e reale democratizzazione delle strutture universitarie. Le manifestazioni in corso all’Ateneo di Trieste, secondo i professori incaricati, sono una conseguenza del grave stato di disagio in cui versa l’Università italiana; stato di disagio dovuto a una serie di problemi che si sono andati aggravando a causa dell’insensibilità degli organi responsabili.

Il 2 marzo, con il sottotitolo "A Milano continuano le occupazioni - Dalla prossima settimana riprenderanno le lezioni a Trieste":

TRIESTE. — Dalla prossima settimana le lezioni e gli esami di istituto e di laurea riprenderanno regolarmente all'università di Trieste. La decisione è stata presa ieri dal senato accademico, che aveva deciso la sospensione il 27 febbraio, a seguito dell’occupazione della facoltà di lettere e filosofia. La ripresa dell’attività normale all’ateneo è stata decisa in quanto « la situazione si è mantenuta tranquilla nelle altre facoltà e tenendo presenti — afferma un comunicato del rettorato — le istanze di studenti ed organizzazioni studentesche e dei presidi delle varie facoltà ». Le modalità della ripresa saranno stabilite dalle singole facoltà. Intanto a « lettere e filosofia » l’occupazione continua.

Il 3 marzo

VENERDÌ’ 1 MARZO Mentre l’Università di Roma è ancora presidiata da oltre duemila tra carabinieri e poliziotti, il centro di Roma è teatro di una imponente manifestazione studentesca avente co­me obiettivo la denuncia alla pubblica opinione delle vio­lenze della polizia che ieri, su richiesta del rettore D'Avack, ha invaso le Facoltà occupate sloggiandovi senza tanti complimenti universitari e professori. Mentre la situazione a Roma si va facendo sempre più tesa, le Università dì Catania, Torino, Milano, Palermo, Firenze e Trieste rimangono sotto il controllo degli studenti in sciopero che le presidiano contro « i colpì di mano » di minoranze fasciste.

Il 9 marzo, con il titolo "Ritornata la calma a Torino Continua l'occupazione a Trieste":

TRIESTE, 8. La facoltà di lettere e filosofia della università di Trieste è sempre occupata dagli studenti che vi sono entrati il 26 febbraio scorso. E' stato definito il programma delle assemblee degli studenti e l'elenco delle sedi messe a disposizione dall'autorità accademica per le riunioni.

Anche in seguito l'Avanti! si occuperà dell'Università di Trieste, in particolare con articoli di Claudio Martelli nel 1972.


Ricordiamo, per curiosità, una notizia dell'Avanti! del 20 marzo. Qualche giorno prima una nave cinese attraccò al porto di Trieste, ne scesero i marinai con la caratteristica uniforme; ne salirono alcuni studenti di Lettere e Filosofia come ricordiamo in un articolo.


210 AV19680228_7_TS_OccupazioneLettere.pdf (0 kB) Avanti! 28 febbraio 1968
210 Av19680229_8_TS_OccupazioneLettere.pdf (0 kB) Avanti! 29 febbraio 1968
210 AV19680302_8_TS_RipresaLezioni.pdf (0 kB) Avanti! 3 marzo 1968
210 AV19680303_7_TS_ContinuaLOccupazione.pdf (0 kB) Avanti! 3 marzo 1968
210 AV19680309_6_TS_ContinuaLOccupazione.pdf (0 kB) Avanti! 9 marzo 1969