Sul profilo FB di Ferdinando Ceschia, organizzatore della memoria storica del '68 udinese, un ⇒ elenco di slogan scanditi dei cortei negli anni '60-'70: se siete iscritti a Facebook potete integrare il suo elenco.
Sugli slogan scanditi nel '70 a Trieste dal Movimento degli studenti, ricordiamo un precedente ⇒ articolo sul sito di "Quelli del '68" in cui si citano alcune interpretazioni ( ⇒ nota) sul significato e l'uso degli slogan riportate sul libro di G. Borghello "Cercando il ’68".
- Presa della parola ("L'immaginazione al potere!"),
- Azione (Ce n'est qu'un début, continuions le combat!"),
- Rivoluzione ("Il dovere di ogni rivoluzionario è: Fare la Rivoluzione!"),
- Utopia ("Siate realisti: domandate l'impossibile!"),
- Libertà ("Ogni potere abusa. Il potere assoluto abusa assolutamente"),
- Educazione ("Potere studentesco!),
- Lavoro ("Studenti, Operai, uniti nella lotta!"),
- Liberazione sessuale ("Fate l'amore, non fate la guerra!"),
- Eredità ("Ora e sempre resistenza!"),
- Auto-contestazione ("Prendiamo sul serio la rivoluzione, ma non prendiamo sul serio noi stessi!")
Tra gli slogan ( ⇒ nota) raccolti nel post di Nando ci sono quelli del Movimento Studentesco mescolati a quelli della sinistra, sia quella tradizionale che quella "nuova": in particolare a Udine il movimento degli studenti fu più prossimo alla nuova sinistra, mentre a Trieste tenne un equilibrio tra le diverse componenti.
Fanno capolino a metà degli anni '60 i primi slogan femministi, a volte contrastati da qualche servizio d'ordine. Sarà il movimento del '77, nella sua parte meno violenta, a coniare slogan ironici e paradossali, che in genere nel movimento del '68 compaiono quasi solo in Francia.
Citiamo poi alcuni slogan forti e oltre il limite della legalità, in particolare contro il neofascismo o le forze dell'ordine, come documentazione di una atmosfera di forte contrasto, che, come ricorda una ricerca Isodarco [pdf ⇒ Tomo 1, Tomo 2], partendo dal 1969, caratterizza "un ventennio durante il quale l'Italia ha vissuto una delle sue stagioni più difficili (...) scandito da quasi 15 mila attentati che sono costati la vita di centinaia di persone e il ferimento di molti altri".
Gli slogan sono frasi veloci, spesso tagliate col coltello, ma comunque gridate nelle manifestazioni; non ci hanno definito ma hanno permesso ad altri di definirci.
Gli slogan possono essere scanditi nel corso di una manifestazione, ma possono a volte essere anche scritti sui muri, sui cartelli, sui manifesti, sui volantini o sugli striscioni.
Altrove, in questo sito abbiamo cercato di organizzare gli slogan in categorie, secondo quelle che Franco Schenkel individua come ⇒ parole d'ordine del Movimento studentesco: Antiautoritarismo, Antifascismo, Anticapitalismo, Antimperialismo, Anticolonialismo, Antimilitarismo, Antirepressione; è inteso che per lo più, ai singoli slogan è connessa più di una parola d'ordine, coerentemente con un'idea di interrelazione tra i diversi aspetti delle lotte sociali.
Le immagini che seguono (v. anche allegato) sono un elenco di 51 slogan del 1974, estratte da un'agenda di Furio Petrossi, completate da una pagina del 1972 dello stesso e dalla prima pagina di ⇒ "Quindici" del 1968, che riporta le scritte sui muri della Sorbona nel "Maggio francese" (nel ritaglio gli slogan sono leggibili con maggiore precisione). Si aggiungono ai documenti due pagine di slogan del Movimento dell'Università di Trieste del 1970.
Di seguito sono elencati, in ordine alfabetico, un centinaio di slogan tratti dall'elenco di Nando Ceschia integrati con quelli di Furio Petrossi; si tratta di slogan sicuramente scanditi nella nostra regione, nei cortei studenteschi, operai, della sinistra tradizionale e della nuova sinistra (per cui potranno essere anche uno in contraddizione con l'altro); essendo parte di una reale memoria collettiva, alcuni slogan, forse più noti, qui non saranno citati:
- 12 dicembre, Piazza fontana, i soliti fascisti figli di puttana
- A A Alfatah Alfatah vincera’
- Agnelli Pirelli ladri gemelli
- Anche in Cile, come qui, il nemico è la DC
- Andreotti è il mandante, il killer è Almirante
- Andreotti, fascista, / la tua democrazia / si fonda / sugli assassini / di polizia
- Andreotti, le bombe / sono anche tue / è come / se fossi / su un B52
- Avola , Battipaglia, Rumor canaglia.
- Buttiamo a mare le basi americane
- Catanzaro, piazza Fontana: i soliti fascisti, figli di puttana
- Ce n'est qu'un début continuons le combat!
- Ci sfruttano ci ammazzano ci mettono in galera e questa la chiamano libertà
- Ci sfruttano ci ammazzano ma non abbiam* paura, la lotta di classe sarà sempre più dura [*ci fan]
- Cile* libero, Cile* rosso! [* altro Paese]
- Cloro al clero
- Come mai, come mai, sempre in culo agli operai; il potere d'ora in poi ce lo prenderemo noi
- Compagno Franceschi* sarai vendicato dalla giustizia del proletariato [* altro nome]
- Compagni partigiani, tornate al vostro posto / noi saremo al vostro fianco
- Contro Frei, Contro Fanfani, operai cileni, operai italiani
- Contro i fascisti non basta una legnata: prognosi, prognosi riservata!
- Contro il fascismo: lotta di classe!
- Contro le squadre di Almirante / parole poche, legnate tante
- DC cilena, DC italiana / la stessa mano americana
- El pueblo unido jamás será vencido
- E’ la lotta, non il voto, è la lotta che decide
- E’ ora è ora potere a chi lavora
- Fabbrica, [quartiere,] Scuola: la lotta e' una sola
- Falce e martello / fascisti al macello
- Fascio attento ancora fischia il vento
- Fascisti borghesi ancora pochi mesi
- Fascisti carogne / tornate nelle fogne
- Fuori i compagni dalle galere dentro i golpisti e le camicie nere
- Fuori l'Italia dalla NATO; fuori la NATO dall'Italia
- Giap Giap Ho Chi Minh
- Governo Andreotti / Miseria e Poliziotti
- Governo Andreotti, governo dei padroni, farai la fine / di Tambroni
- Governo Colombo tasse e piombo
- Governo DiCì: il fascismo / sta / lì
- Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer
- Grecia libera
- Hasta la victoria: siempre!
- IRA*, Feddayn, Tupamaros… Vietcong [*MIR, MIR]
- Il PCI non è qui, fa la corte alla DC
- Il Vietnam è rosso, l'Italia lo sarà
- Il potere nasce dalla canna del fucile / questo c'insegna la resistenza in Cile
- Il proletariato non ha nazione: internazionalismo, rivoluzione!
- Il potere deve essere operaio
- Italiani, Sloveni: uniti nella lotta
- L'unica giustizia è quella proletaria
- L'utero e' mio e lo gestisco io
- La Resistenza è rossa / e non democristiana
- La casa si prende, l'affitto non si paga!
- La classe operaia grida (o Le donne in lotta gridano) in coro, vaffanculo governo Moro
- La politica DC non cambia mai, si fa col sangue degli operai
- La strage è di Stato / Pinelli assassinato!
- Lavorare meno, lavorare tutti
- La Scuola dei padroni si abbatte e non si cambia
- Lo stato borghese si abbatte e non si cambia
- Lotta di classe / potere alle masse!
- Lotta dura senza paura per le riforme di struttura
- Lotta dura senza paura
- Lotta lotta di lunga durata lotta di popolo armata lotta continua sarà
- Lotta lotta lotta non smetter di lottare per un'Italia rossa e popolare
- MSI fuorilegge, a morte la DC che lo protegge
- Maschio represso masturbati nel cesso
- Nella caserma, contro il padrone, / libertà di parola, libertà di riunione
- Nelle case, nelle galere, siamo sempre prigioniere
- Nixon boia, Andreotti è la sua troia
- Nixon boia
- No ai licenziamenti! No al caro-vita! con questo governo / facciamola finita!
- No al * fermo di polizia, governo Andreotti ti ** spazzeremo via [* Contro il; ** Questo governo lo]
- Noi lottiamo per il comunismo: e questo lo chiamano estremismo
- Non un soldo alla Scuola dei padroni
- Operai a scuola studenti in officina faremo in Italia come hanno fatto in Cina
- Ora e sempre Resistenza
- Pace sociale: vince il capitale / Lotta di classe: vincono le masse
- Pagherete caro pagherete tutto
- Piazzale Loreto: c'è ancora tanto posto!
- Piazzale Loreto
- Potere Operaio, Potere Operaio!
- Potere Studentesco
- Prendiamoci la roba e non paghiamo più
- Questo governo non ha domani / stanno nascendo i nuovi partigiani
- Rauti *, Almirante, assassini! Farete a fine di Mussolini è [*Andreotti]
- Rettori, baroni, servi dei padroni
- Scudo crociato / fascismo di Stato
- Scuola, caserma, / fabbrica, quartiere, / la nostra lotta è* /per il potere! [*Lotta Continua]
- Se non cambierà lotta dura sarà
- Se vedi un punto nero spara a vista o è un prete* o è un fascista! [*carabiniere]
- Selezione: arma del padrone
- Stato e famiglia fan dell'uomo poltiglia
- Su su su i prezzi vanno su
- Trabajadores: al poder! Campesinos: al poder! Y como? Luchando, creando Poder Popular!
- Tremate tremate le streghe son tornate
- Tutto il potere / alle masse popolari!
- Un nuovo modo di fare produzione sotto le presse mettiamoci il padrone
- Valpreda innocente, Pinelli assassinato: le bombe, alla banca, le ha messe il padronato!
- Via via la polizia
- Vietnam vince perché spara
- Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse Tung
- Yankee go home!
nota. Cosa sia lo "slogan di strada a rima baciata intonato collettivamente durante i cortei" cerca di dirlo Aldo Marchetti, in "Un teatro troppo serio" (1982) (Brano tratto da Borghello, G., Cercando il ’68, Forum, 2012)
"C'è chi lo riporta ai detti e proverbi popolari - "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" - chi agli antichi scongiuri in cui la parola aveva un potere reale - "aglie, fravaglie e ffattura ca nun quaglie" - chi alle litanie cristiane. Si ritrovano nell'800 i primi slogan socialisti "operai lavouradour / difendivs dai sfruttadour". Può essere che "come da più parti si sospetta, che vi sia una parentela ben più subdola e stretta tra queste forme e la pubblicità commerciale della società dei consumi" - da "Borletti, punti perfetti" a "Agnelli e Pirelli, ladri gemelli".
Siamo (stati) giovani! e come tali, ci ricorda ancora Aldo Marchetti, "il culto della trasgressione e dello scherno impudente, il gusto della profanazione e dell'abbassamento ironico; il dileggio dell'autorità e un certo amore estetico per il rischio" sono proprie spesso della cultura giovanile, non necessariamente orientata politicamente.
Alcuni slogan richiamano quelli scanditi nel corso del ⇒ "Maggio francese". Gli slogan non ci qualificano certo compiutamente, ma anche negli slogan possiamo trovare quei "contro" e quei "per" che ci ricordava Franco Schenkel: Antiautoritarismo, Antifascismo, Anticapitalismo, Antimperialismo, Anticolonialismo, Antimilitarismo, Antirepressione.
Marchetti divide gli slogan per tipologia sottesa.
- Gli slogan basati sulla "magia della parola", demiurgici, ad esempio attraverso "l'esposizione dei simboli storici, moltiplicati ed ingigantiti" con cui si vuole "dimostrare di essere gli autentici custodi della tradizione" - "Potere operaio", "Lotta continua".
- L'"Unità" e le "Riforme" sono il contrappunto delle organizzazioni di sinistra più tradizionale
- L'ultimo tipo di slogan è quello puramente e semplicemente rivendicativo, vogliamo questo, vogliamo quello.
Una funzione degli slogan è quella anche di rinforzare "la coesione di gruppo, la chiusura verso l'esterno, il rituale complesso di resistenza e di opposizione all'integrazione sociale".
Alcuni slogan che conosciamo bene "Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi" o "Piazzale Loreto c'è ancora tanto posto" saranno intonati più tardi, non tanto come Movimento Studentesco, ma come movimenti dell'estrema sinistra. Slogan duri, minacciosi, inizialmente solo "detti" per spaventare, ma in seguito diventanti crudelmente veri per i morti che abbiamo avuto e per le morti che alcuni dei nostri hanno dato.
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