Ci siamo sentiti - Aldo, Carlo, Furio e Mauro - per vedere quale significato e quale senso dare al sito "Quelli del '68". L'esserci incontrati è cosa più importante di un sito, ma un sito può essere comunque un segno in più per sentirsi vicini e un modo per realizzare il nostro desiderio di condividere con altri una esperienza che sentiamo ancora capace di produrre cambiamento.
Non abbiamo "piani quinquennali" da proporre, non esagereremo con promesse che non possiamo mantenere, e vogliamo essere liberi di modificarlo facilmente.


Aldo è interessato a dare un ordine e selezionare i tanti materiali che ha a disposizione. Non si tratta, almeno per ora, di un grosso archivio, ma di una scelta ragionata di testi, articoli e fotografie che permetta di vedere una evoluzione cronologica e un percorso ideale, mettendo in rilievo motivazioni, scelte, azioni e situazioni che abbiamo creato. Questo materiale potrebbe formare il primo nucleo della parte DOCUMENTI.
Furio pensa all' "utenza": un sito deve pensare alle persone che sono interessate a navigarci, e va strutturato.
Nei messaggi scambiati viene anche la proposta di Claudio "Le fonti orali, più soggettive, e quelle scritte, un pò più oggettive potrebbero dar luogo ad un bel lavoro". Questa potrebbe essere la funzione di un settore "STORIA & STORIE" una raccolta di brevi testi (o anche brevi spezzoni multimediali) sul modo in cui abbiamo vissuto quell'evento e sul riflesso che ha avuto nelle nostre vite, professionalmente, umanamente, politicamente.
Mauro si preoccupa della tenuta del gruppo, sulla possibilità che se ne voglia fare una "tribuna elettorale": già cinquant'anni fa in Assemblea in qualche intervento all'Assemblea questo tentativo è stato fatto!
Ecco perché riprendere il concetto e la storia dell'ASSEMBLEA (generale): è quello che stiamo un po' ricostruendo. L'Assemblea è stata per prima cosa un momento di incontro, tra studenti che si trovavano frammentati in diverse facoltà: nel discutere e decidere intanto ci conoscevamo e ci sentivamo insieme, uniti da una finalità generale condivisa, anche se divisi da orientamenti e da obiettivi diversi. Davamo un ordine all'irruento desiderio di cambiamento. Esperienza di democrazia ma, come ricorda Mauro, non disgiunta da parziali volontà di manipolazione.
Carlo, con l'irruenza che conosciamo bene, è più concentrato sul presente, su come sia necessario un intervento pressante su ciò che non va, è fatto male, è fatto in modo burocratico o al contrario è puramente ideologico. Carlo dice che ora "Quello che riesco a fare è concentrarmi su un obiettivo concreto, vicino, documentarmi bene e poi via!".
Gli obiettivi concreti sono stati anche allora motore della lotta. Ecco perché non dobbiamo dimenticare le RIVENDICAZIONI: non ci sarebbe stato un "combat" se fosse stato fine a sé stesso, puramente ideale o magari ideologico.
Queste sono alcune idee per un progetto di sito, in continua evoluzione, da discutee tra noi.
Nulla di tutto ciò è vincolante.
Non facciamone una cosa troppo impegnativa, ci basta una cosa significativa.