Verbale del 20 settembre (festa laica?) 2017 - Presenti: Aldo Colleoni, Clara Germani, Fulvio Cante, Ilvio Bidorini, Ovidio Posa, Antonio Cerini, Furio Petrossi, Mauro Gialuz.
Claudio chiede se esiste un verbale della riunione del 13 settembre, ma la risposta è negativa. Furio relaziona sullo stato della Mostra a Udine. Tra lo stupore e il piacere dei presenti espone un raccoglitore ad anelli con una nutrita serie di pannelli che sono già una formulazione di massima della Mostra che si potrebbe inaugurare a Udine nell'aprile 2018. Vari presenti suggeriscono temi e immagini per dare più forza e completezza alla Mostra. Furio ribatte che non sarà possibile, per motivi pratici, riprodurre tutte le iniziative del movimento di Udine e di Trieste dal 1968 al 1972. Furio promette poi di passare questo materiale preparatorio via mail a chi ne farà richiesta. Alcuni l’hanno fatta al momento. Mauro e Furio forniscono informazioni sull’effettiva partecipazione dell’Istituto della Resistenza di Udine all’iniziativa. In generale si afferma il principio che si cercano collaborazioni reali e non solo formali. Inoltre Mauro ricorda che fra le soluzioni per l’esposizione a Trieste, la sala Xenia della Comunità greca non sarà a disposizione e che l’affitto della Biblioteca Statale verrebbe a costare 150 euro al giorno. Perciò la soluzioni migliori vanno ancora precisate e vanno presi contatti.

Mauro comunica  di contatti che sono stati rimandati a data da destinarsi. Furio afferma che intanto è bene procedere con la Mostra e che, una volta definita e completata, non potrebbe esserci indifferenza o noncuranza da parte di chi è interessato a promuovere l'iniziativa.
Antonio ricorda che, con Carlo Ricci, si ripromette di compilare un testo sulla cultura del ’68 sempre ai fini della Mostra.
Ovidio, appena entrato, relaziona sulla situazione dell’Associazione a cui mancano i mezzi per procedere sulla strada della completa regolarizzazione burocratica. Con Aldo concordano sul fatto che occorrerebbe convocare presto un Consiglio Direttivo (Fulvio ricorda che ora è composto di 7 membri) per risolvere i problemi di natura organizzativa ancora scoperti. Inoltre auspica che aumentino gli iscritti all’Associazione. En passant, vari presenti riaffermano una decisione già presa e che risulta dai verbali: l’Associazione è uno strumento di Quellidel68 che rappresentano il movimento in senso più ampio e politicamente decisionale.
Su questo punto interviene Claudio per chiarire che l’esistenza di una cassa di Quellidel68 diversa dai fondi dell’Associazione intende dotare di una somma, che si sta raccogliendo in modo informale da molti incontri, utile per iniziative diverse dalla Mostra. In questo senso si prospettano diverse attività come la raccolta video di testimonianze, peraltro già iniziata con l’intervista ad Aldo, e lo svolgimento di un breve ciclo di film sul ’68 presso il Knulp. Inoltre Aldo ritiene che si possa già pensare a un libro che contenga i documenti e rifletta sull’occupazione di Economia del dicembre 1969. E pare conferire a Claudio l’incarico di redigerlo sulla base del notevole fondo presente nell’Istituto della Resistenza di Trieste. Nei prossimi giorni si cercherà di procedere su questo progetto. Per Fulvio fu la prima esperienza che favorì l’occupazione del corpo centrale del febbraio 1970.
Dopo la partenza di Furio, tutti i presenti hanno espresso una valutazione di “eccellenza” al lavoro da lui svolto.
Al termine della riunione Claudio comunica che c’è un avanzo di euro 17,20 dopo il pagamento delle consumazioni. Quindi la cassa di Quellidel68 giunge ora allo (strabiliante!) livello di 298,70 euro.
Claudio Venza

A proposito di un problema sulla gestione dei fondi raccolti a Samatorza il 14 giugno, Cante precisa che la richiesta di 30 euro comprendeva il pagamento del pranzo (circa 15 euro) e un invito a contribuire con altri 15 euro alla cassa di Quellidel68 che, subito dopo, effettuava un pagamento di 220 euro, il costo del video promosso da Carlo Bressan per la serata del 10 maggio al Knulp. Ovidio conferma che i 20 euro dati in più dagli aderenti all’Associazione sono confluiti nella cassa da lui gestita per le spese inerenti l’apertura legale della Associazione stessa.