Verbale della riunione del 10.1.18 . Presenti: Stathis Loukas, Bruna Zorzini, Gianfranco Carbone, William Starc, Antonio Cerini, Mauro Gialuz, Anna Canu, Claudio Venza.
All’inizio Carbone comunica (quasi seriamente) la propria decisione di presentarsi come indipendente da tutti alle prossime elezioni politiche del 4 marzo e illustra il programma (molto realistico!) che sta facendo circolare in Facebook. Per ulteriori informazioni si può contattarlo all’indirizzo : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Carbone ricorda poi che a Gorizia è stata da poco inaugurata una bella Mostra sull’Arte della Rivoluzione Russa con un’ottima installazione multimediale. Si tratta di un filmato, di circa 15 minuti, assai curato che sarà proiettato in continuazione. Anna prende nota e lo riporterà nel gruppo di lavoro che si riunisce a Udine da mesi.
Venza chiede ad Anna notizie sulla Mostra in preparazione ad Udine. Anna risponde che è “a buon punto” e che si mantiene la data di apertura del 24 marzo al Palazzo Morpurgo a Udine. Un paio di tecnici dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPAC) da tempo sono impegnati dal punto di vista espositivo mentre Furio e gli altri continuano nel recupero del materiale.

Sono sorti dei dubbi sul cosiddetto “angolo del reduce” che presenta oggetti in uso nel periodo delle lotte del ’68. Consistono in megafoni, ciclostili con relative matrici di cera, macchine da scrivere, eskimo, ecc.In pratica “le nostre armi”. Qualcuno dell’ERPAC ritiene che si tratti di materiale che non interesserebbe i visitatori. I presenti riconfermano la convinzione opposta: vanno mantenuti gli oggetti già selezionati.
Anna comunica che, per normative interne alle scuole, dopo il 15 maggio gli studenti delle superiori non possono impegnarsi in iniziative al di fuori del ritmo previsto e perciò non possono istituzionalmente visitare mostre.
Gialuz ribadisce che i due Istituti della Resistenza di Trieste e di Udine stanno collaborando con l’iniziativa. Resta comunque una notevole incertezza sulla disponibilità di una sala adeguata a Trieste date le incertezze degli interlocutori istituzionali. Nelle prossime due settimane dovrebbe arrivare una risposta definitiva. La soluzione auspicata dai presenti è quella del Magazzino delle Idee, anche utilizzando solo una parte degli spazi.
Gialuz ricorda un dato, che Venza ritiene molto importante, e tuttora non esattamente definito: chi decide come si userà la Mostra a Trieste? La Mostra è stata promossa e costruita nei contenuti da Quellidel68, ma un contributo notevole sta venendo dall’ERPAC. Ogni soluzione triestina dovrebbe tener conto, non si sa in quale misura, dell’accordo fra le due parti?
Inoltre questo problema si collega a quello del periodo triestino. Secondo Gialuz si potrebbe pensare anche a settembre. Gli altri presenti respingono questa proposta in quanto vedono una sorta di continuità anche temporale tra Udine e Trieste.
Gialuz precisa che, in ogni caso, non si tratta di una Mostra in generale sul Sessantotto, bensì di un’esposizione centrata su “il nostro ‘68”.
Venza parla del prossimo incontro su “Il Sessantotto locale. Esperienze. Riflessioni. Critiche” in programma per il 18 gennaio dalle 18 (vedi invito allegato) in poi al Knulp. Aggiunge che ha verificato un notevole interesse da parte del Collettivo giovanile TILT. Cerini esprime la convinzione che si tratti di un’iniziativa positiva, e che forse vi parteciperà, ma che non si possa presentare con la firma di “Quellidel68”. I presenti concordano e Venza legge la firma “Alcuni compagn* del Sessantotto” apposta sul volantino di convocazione, che ricalca quello per un incontro simile del 9 dicembre, poi non effettuato per motivi di salute. (Vedi allegato). E ribadisce che ha reso noto al San Marco l’appuntamento per motivi di correttezza e quindi prende atto che non si userà la firma “Quellidel68”.
L’incaricato (ritornato…)
Claudio Venza


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