Carissime, carissimi,
non ho parole per esprimere lo stato d'animo che ho oggi ed ogni mercoledì, da alcuni mesi, quando al San Marco, dopo quasi 50 anni, vedo entrare qualcuno che riconosco e con il quale ho condiviso il periodo 1968 -72. Le prime settimane solo Claudio, poi mercoledi dopo mercoledi Piero, Ilvio, Mauro, Berto, Ovidio, Maurizio, Franco, Toio, Roberto, Anna, Bruna, Massimo, Andrea, Furio, Dino, Gianfranco e tanti altri.
Ma chi sono questi? Come possiamo definirci? Solo amici o compagni o qualcosa di diverso?

Quando in questi cinquanta anni, di tanto in tanto, ho incontrato qualcuno mentre camminavo lungo la strada , e, mia moglie o mia figlia, mi chiedeva: “ma chi hai salutato?”, ho sempre risposto senza riflettere, in modo spontaneo: uno dei nostri!

Si proprio così, uno dei nostri, per me è il termine esatto, parte della mia vita parte di me stesso, “ho rivisto mercoledì uno dei nostri”. perché non siamo solo amici o compagni, ma apparteniamo ad una entità che si è costituita e formata in quel periodo e che nulla e nessuno potrà mai cancellare.

Un altro termine che mi viene da dire spontaneamente quando vedo uno dei nostri aderire al gruppo "quelli del 68" è "ben rientrato nel movimento", perché credo che il nostro non sia solo un gruppo, né tantomeno un partito o una associazione o un club, ma sicuramente un movimento, che non è piu quello studentesco di quegli anni, ma un movimento composto da quelli del '68 che riunisca anche tutti coloro i quali vogliono cambiare: credo sia appropriato, se siete d'accordo, definirci cosi’. Certamente dobbiamo discuterne e votare in una prossima assemblea, come nostra consuetudine, per individuare e concordare obiettivi raggiungibili, perché un movimento viene costituito non fine a sé stesso ma per raggiungere obiettivi.
Lascio ad altri che, sicuramente meglio di me, potranno ricostruire con analisi appropriate storia, contenuti, obiettivi, sconfitte e vittorie di quel periodo 68-72 all'Università di Trieste. ora credo che oggi, 25 novembre 2016, avendo ritrovato un centinaio dei nostri, potremmo guardare al futuro, ai tanti problemi della società e del mondo, e alle tante iniziative che potremo ancora pensare, sognare e realizzare - forse - costituendoci ancora una volta in movimento, non più studentesco, ma di "quelli del '68" stabilendo fin da oggi di ritrovarci a marzo a Trieste, in un numero ancora maggiore di quello attuale, per discutere e decidere che fare in futuro ancora una volta tutti assieme uniti.