ALLEGATO Mozione Claudio V.: La periodizzazione. 1965-1975.  
(Eventuale titolo della mostra e di altre iniziative: NASCITA DI UN MOVIMENTO)
 
Secondo me, 1965-1975 (se si vuole assumere un decennio), è la più adatta formula per dare coerenza al discorso complessivo. 
 
Come scrive Gianfranco T., nel ’65 inizia a Trieste la crisi della delega studentesca, cioè la consapevolezza della vacuità del cosiddetto Organismo Rappresentativo (peraltro palestra nazionale di personaggi politici come Pannella, Craxi, De Michelis, Ochetto, Borsellino e altri). 
 
Nel giro di pochi anni si avvia invece un processo di rivalutazione dell’impegno in prima persona che, nelle occupazioni del 1968, troverà il terreno favorevole ed esploderà con l’assemblearismo, l’antiautoritarismo e il rifiuto della delega ad ogni vertice con pretese di rappresentanza. 
 
Il 1975 comporta, a livello italiano e anche qui, il declino delle rivendicazioni piuttosto sindacali della lotta studentesca precedente, espresse nelle varie Carte Rivendicative settoriali, nonché il salto ad un confronto e mobilitazione esplicitamente politici. 
 
La tendenza al “compromesso storico” fra PCI e DC prende il posto centrale nell’ambito del dibattito istituzionale. 
Accanto, e contro, si radica un nuovo movimento che si muove su un terreno opposto: lotta alla precarietà; valorizzazione del “proletariato giovanile”; spazio crescente alla creatività di nuovi gruppi, sia controculturali che autonomi, sulle ceneri di quelli extraparlamentari; effetti del clima più militarizzato con il terrorismo nero degli attentati indiscriminati (già inaugurato il 12 dicembre 1969) e l’opzione lottarmatista che coinvolge settori non secondari della rivolta sociale. Il 1977 avrà un senso diverso e, per molti aspetti ma non tutti, in contrasto con quella parte del 1968 orientato verso le riforme e le proposte realistiche. 
 
Claudio V.
 
P.S.  Mauro G. ritiene che sia inutile analizzare la fase post ’75 (vedi testo in corsivo).