Impressioni sulla serata conviviale del 18.1.17 al ristorante greco (non è un verbale!!!)

Claudio V.: Dall’incontro ho ricavato l’impressione che, malgrado sia passato mezzo secolo (o forse proprio per questo?), ci siamo riconosciuti presto e abbiamo sviluppato discorsi di tipo personale e politico.
Al di là dell’autorefenzialità e del reducismo (cerco di usare poche “”) che sono momenti essenziali per riallacciare rapporti storicamente concretizzati, ho notato alcuni punti:

  1. pluralismo evidente dei presenti con il superamento (totale?) dei settarismi basati su etichette e pregiudizi. Mauro G. ha confessato: “Un tempo discutevamo, e ci scontravamo, poco sui contenuti e metodi e molto sulle rispettive identità politiche”.
  2. volontà di mettere alla prova una certa esperienza accumulata nel cercare di conoscere e di capire alcuni attuali fenomeni sociali gravi e preoccupanti. Gianfranco C. è stato citato per un discorso sui giovani delle periferie vittime di sentimenti di emarginazione e perfino di razzismo.
  3. circolazione di esperienze vissute in questi anni e riflessione su risultati e fallimenti. Franco S. ha raccontato della raccolta di cibo scartato dai supermercati e distribuito a chi ne avesse bisogno.
  4. orgoglio di partecipare a un movimento, quello del ’68, che non è finito, malgrado tutto. Antonio C. ha polemizzato, in un recente incontro, rivendicando l’esistenza attuale del ’68 in contrasto con chi è del tutto dissolto e sepolto (riferimento d’obbligo al PCI). (Claudio V.)