Un viaggio tra politica ed emozioni con Theodorakis, con la sua musica, noi e il nostro territorio  pdf

Theodorakis, un frammento della nostra anima, venne tre volte nella nostra area, a Trieste, Udine e Portorose. Come ricorda Ugo Poli, Theodorakis ha rappresentato la sintesi del nostro amore per la Grecia, per i nostri compagni greci, per la storia della libertà greca, ma anche per il suo mare, in cui alcuni di noi si immergevano in estate.  Il 2 settembre è partito per il "Quartiere degli Angeli" (Η Γειτονιά Των Αγγέλων come il titolo di una ⇒ pièce teatrale che musicò), all' età di 96 anni, lasciando dietro di sé un enorme lavoro: oltre mille canzoni, molte opere sinfoniche, cantate e oratori, musiche per commedie e tragedie e musica per il cinema.
Questo articolo vuole rappresentare un abbraccio di tutti "Quelli del '68" e un ringraziamento.

Mikis Theodorakis a Trieste - aprile 1972Mikis Theodorakis, nell'aprile 1972 è a Trieste e a Udine. Un anno dopo sarà a Portorose.

Le persone

La dittatura dei Colonnelli dura ormai in Grecia da cinque anni. Finirà due anni dopo.
Efstathios "Stathis" Loukàs è in quegli anni è spesso a Trieste, per una attività di coordinamento tra i giovani greci in Italia, attività che gli è valsa una medaglia al valor civile da parte della Grecia. E' Stathis che vuole Theodorakis nella nostra regione.

Theodorakis, neppure cinquantenne, lo vedete nelle fotografie con la sua indimenticabile capigliatura, mentre Stathis, molto più giovane, gli sta vicino con i suoi lunghi "μουστάκι" mustacchi. Per un certo periodo di tempo i due avevano condiviso la militanza nel Partito Comunista dell'Interno (nato nel '68, dopo Praga, da una scissione rispetto a chi restava legato a Mosca). 

Nei concerti di Trieste e Udine, canta anche Maria Farantouri, la cui voce vibrante e profonda riesce ad emozionare, anche se il testo in neogreco poteva essere capito solo da pochi. Li accompagnava spesso Vasilīs Vasilikos autore nel 1966 di "Z" da cui fu tratto l'indimenticabile film "Z-L'orgia del potere", a ricordo di Grigoris Lambrakis, ucciso nel 1963. I due erano fin dall'inizio militanti nella "Gioventù Lambrakis", di cui  Theodorakis era Presidente.

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Il legame tra Italia e Grecia

Studenti greci a Trieste nel 1974Un grande amore lega l'Italia alla Grecia, che pure fu aggredita nel 1940, aggressione sanguinosa, per le vittime greche e per i morti italiani. Emblematico fu il caso della "Pinerolo", dalle cui fila fu generata la strage al villaggio greco di ⇒ Domeniko. La ⇒ "Pinerolo" poi però non cedette le armi ai tedeschi dopo l'8 settembre '43 e, pur nella tragica confusione, molti italiani furono aiutati dalla popolazione ed alcuni riuscirono a conquistare la fiducia della Resistenza greca.

Ma il legame tra Italia e Grecia era molto forte. Lo sosteneva certo lo studio a Scuola della storia greca, dei filosofi antichi, dell'Iliade e dell'Odissea. Ma c'erano anche legami più recenti, rinsaldati nel periodo in cui sia l'Italia che la Grecia lottavano per crearsi come nazione. "Né più mai toccherò le sacre sponde / ove il mio corpo fanciulletto giacque, / Zacinto mia, che te specchi nell'onde / del greco mar da cui vergine nacque" si leggeva con emozione nelle aule scolastiche imparando che il Foscolo, uno dei maggiori poeti italiani, era greco. E da parte greca Solomòs, dalla cui poesia ha origine l'attuale inno nazionale greco, diceva, e lo diceva in italiano "... questa è l’Italia. Oh, sei tu la maestra delle nazioni, la madre dell’ospitalità, ove ognuno dopo un’ora trova patria sua...". L'Italia madre dell'ospitalità. Quanto ci pesano ora le sue parole.

E negli anni '70 ci sono gli ⇒ studenti universitari greci, in più di diecimila vennero a studiare nel nostro Paese, e ad essi si aggiunsero gli esuli politici: vennero a Roma, a Bologna soprattutto, ma anche a Padova e a Trieste. Costantino Buros ci ricorda un legame tra il Friuli e gli studenti della Grecia oppressa dalla dittatura: nel ’73 fu Pasolini a scrivere la poesia “Ai Studens Grecs Ta Un Flat”, un po’ in friulano, un po’ in italiano, che riporto in un ⇒ altro articolo: "Recuardàisi, zòvins vifs (i no parli / a chej muàrs) ch’al è zòvin encia / il timp, par vualtris" ricordatevi, giovani vivi (non parlo a quelli morti) che è giovane anche il tempo, per voi...

Tra la Grecia e Trieste il contatto era diretto: niente traghetti o voli, ma un treno che in poco più di un giorno di viaggio e mille chilometri partiva da Salonicco. Era accessibile, per gli studenti, che scelsero Trieste come loro Università. 
A Trieste c'era poi, fin dalla fine del '700, una ⇒ Comunità Greco Orientale che ebbe grande influenza per lo sviluppo della Città. Una Condanna di Panagulis - Novembre 1968Comunità accogliente e una Chiesa, e nella chiesa dei sacerdoti, il cui ruolo fu a volte conflittuale con una parte degli studenti.
Dopo l'inizio della dittatura (⇒ Aprile 1967 in Grecia. Il primo giorno della dittatura) esiste anche un "Comitato di Trieste di solidarietà con il popolo greco" il cui presidente era allora l'ingegner Roberto Costa. Fin dal 1969, anno in cui si temeva per la sorte di Panagulis, il Comitato scriveva

"di fronte alle tragiche notizie che la cronaca di quasi ogni giorno riferisce, relative ad arresti, condanne, persecuzioni, torture, cui è sottoposto il popolo greco, di fronte alla soppressione di ogni diritto politico e della stessa dignità umana, di cui si è reso responsabile il governo dei colonnelli verso un paese di antica civiltà, noi sentiamo il dovere di chiamare alla protesta ogni uomo onesto, al di là della barriere ideologiche, in nome della coscienza morale dell' umanità intera"

Mozione dell'Assemblea Generale - Trieste 1970Ovviamente con gli studenti greci stava il Movimento studentesco, a partire da quello universitario, con gli interventi in Assemblea e le mozioni di solidarietà, la vicinanza umana e personale, la vigilanza contro le azioni di controllo e spionaggio del regime, gli slogan nei cortei, cui partecipavano anche gli studenti greci con i loro cartelli, uniti anche se facenti parte di formazioni diverse: Il PAK (Fronte Panellenico Antidittatoriale di Andreas Papandreou), le due espressioni del Partito Comunista Greco (dell’interno e del così detto "dell’esterno"), fino all’AMEE (Fronte Antimperialista Antifascista dei Greci all'estero, di orientamento filocinese) e a studenti non organizzati in formazioni politiche.

 

La musica italiana incontra Theodorakis

Nel 1972 la musica di Theodorakis ⇒ era conosciuta in Italia e non solo per la danza di "Zorba il greco", il "sirtaki", ballato in tutto il mondo (salvo che in Grecia).
Due popolari cantanti avevano contribuito più degli altri a farla conoscere.
Al Bano per primo, nel 1968. Incaricato di cantare la sigla della trasmissione "Europa Giovani" scelse ⇒ "II ragazzo che sorride" anche per solidarietà contro il regime dei Colonnelli.
Ricorda Al Bano
"La canzone era una suggestiva ballata, impregnata di folklore mediterraneo, molto adatta alla mia voce. E infatti ottenne subito un grande successo. Andai anche in Grecia per conoscere Theodorakis, che in quel periodo si trovava agli arresti domiciliari proprio per le sue idee opposte al regime del suo Paese. Nel giardino della sua casa mi accorsi di diverse persone dall'aspetto inquietante: erano gli "angeli custodi", come lui lì aveva soprannominati, mandati dai Colonnelli per tenerlo sotto controllo. Quegli uomini ci seguirono anche a cena, in un ristorante all'aperto. A me sembrava la scena di un film. lo e Theodorakis parlammo di molte cose, soprattutto di musica. Gli piacque la mia versione di II ragazzo che sorride.".
Era una canzone con una storia, una storia che ha origine in Irlanda, una storia di un ostaggio inglese imprigionato dai patrioti dell'IRA irlandese. L'oppressione inglese come esempio di quella politica insensibile nei confronti delle popolazioni che la Gran Bretagna aveva esercitato nella questione di Cipro, ma questo in Italia non si sapeva. In Grecia, via via, "Il ragazzo che sorride" simboleggiò diverse giovani vittime della violenza.

La copertina dell'album di Iva Zanicchi - 1970Iva Zanicchi fu sensibile anch'essa alla situazione politica greca e anch'essa volle incontrare Theodorakis.
Le canzoni forse più famose furono ⇒ "Un fiume amaro" ("È un fiume amaro dentro me, il sangue della mia ferita, ma ancor di più, è amaro il bacio / che sulla bocca tua, mi ferisce ancor", ⇒ qui dal vivo su RAI 1 nel 1970) e lo struggente ⇒ "Cantico dei cantici", sui campi di sterminio della Shoah: "Ragazze di Auschwitz, ragazze di Dachau, avete visto il mio amore? / L’abbiamo vista in quel lungo viaggio / ma senza il suo vestito bianco / né il fiore rosso tra i capelli".
⇒ "Caro Theodorakis... Iva" l'album del 1970 completo.
Iva Zanicchi ⇒ ricorda 
"Theodorakis era appena sbarcato a Roma, in esilio, sul corpo ancora le ferite delle violenze subite, doveva essere operato d’urgenza per un'appendicite. Vesigna mi disse: “Andiamo a trovarlo, facciamogli ascoltare la “lacca” [le registrazioni dei provini] del tuo disco che sta per uscire con le sue canzoni”. Ricordo come fosse oggi, quella stanza d’ospedale. C’erano lui e due suoi compagni dell’opposizione al governo dei colonnelli. Abbiamo messo su il disco e piano piano lui cominciò a piangere, e con lui i suoi due amici, tenendosi per mano, come in una forma di preghiera. Piansi anch’io, naturalmente. Mi abbracciò, volle un foglio su cui scrivere e me lo diede. La più bella dedica che un musicista mi abbia fatto: “Sono felice che la tua voce abbia incontrato la mia musica” [l'originale è in francese]. Ovviamente volli che quel biglietto diventasse la copertina di “Caro Theodorakis”»."

Non dimentichiamo le interpretazioni di Irene Papas (⇒ Per te, 1969). Altre interpretazioni molto intense sono quelle di ⇒ Edmonda Aldini, su traduzioni più fedeli alle originali. Solo più tardi, nel 1979 ci fu l'album di Milva, ma nel frattempo molte e molti altri ripresero le canzoni e le resero famose in nuove versioni. Si contano ad oggi almeno ⇒ 139 traduzioni italiane dei brani messi in musica da Theodorakis.

I concerti

I concerti non sono solo esposizione di una capacità artistica non comune, non sono neppure solo una parte della lotta di resistenza greca. Sono anche contributo alla lotta per la democrazia in tutti i Paesi, come chiarirà lo stesso artista nel suo incontro politico con il PCI triestino, sotto riportato.

Il concerto di Trieste del 17 aprile ebbe un successo strepitoso: "Theodorakis travolgente carico di innegabile pathos" intitola "Il Piccolo" del 18 aprile 1972. Lo dice un po' a fatica, con qualche appunto critico iniziale. Certo, il concerto non è facile: cantato tutto in neogreco, senza una larga presentazione in italiano. Rendono emozionante il concerto tre cose: l'intensità del rapporto che si crea con una musica popolare reinventata artisticamente proibita in Grecia, la potente presenza fisica di Mikis, con il suo entusiasmo, i suoi larghi gesti che guidano oltre che la musica anche la partecipazione del pubblico e la presenza di tre cantanti la cui interpretazione è superba. Cantano con intensità e pathos Maria FarantouriArja Saijonmaa (artista e attivista finlandese) e Petros Pandis.

Un esempio della gestualità di Mikis può essere visto in questo ⇒ video del 1972, ad Amburgo

A Udine il concerto non ebbe spazio nella stampa locale, a differenza che a Trieste. La Grecia, assieme al Vietnam era un tema caldo per il Movimento studentesco cittadino. Nell'aprile 1972 il Movimento era impegnato su più fronti (ricordiamo l'intervento antifascista al comizio di Almirante, il processo ad alcuni giovani che sostenevano i "Proletari in divisa" ecc...). Il concerto di un giorno si soprapponeva ai tanti difficili momenti di intervento. Tuttavia qualcuno ricorda bene il concerto: Emilio Gottardo, allora diciannovenne e al primo anno di università a Padova, ci riporta le sue impressioni su quell'evento. Riuscì ad aggirare i controlli e avvicinarsi a Mikis, che in cambio gli regalò un autografo che ancora conserva.

A Portorose il concerto si tenne nel 1973. Ne abbiamo notizia sul "Delo" del 28 giugno: "Con l'annuncio "Theodorakis dirige Theodorakis", è stato introdotto l'autore con i suoi tre cantanti Petros Pandis, Afroditi Manou, Maria Faranturi e l'ensemble di tipici bouzouki, che hanno dato un ampio spaccato della sua creatività artistica, piena di vitalità, ritmo e resistenza. L'anfiteatro estivo dell'Auditorium di Portorose, che è stato quasi completamente occupato con i suoi 2.000 posti, nonostante i prezzi elevati dei biglietti, ha salutato la performance di Theodorakis con un vivace applauso". A Portorose si cercò di dedicare spazio alla presentazione dei brani musicali, anche grazie alla presenza dell'attore teatrale Boris Kralj.

Theodorakis, sempre in aprile continuò i suoi concerti in Italia e in Europa.
Qui di fianco sentiamo la sua voce mentre canta una sua canzone del 1960, su testo del poeta e premio Nobel Seférīs. Si tratta di "Στο περιγιάλι το κρυφό" (Sto perigiáli to kryfó, che potremmo tradurre con ⇒ "Sulla spiaggia nascosta"). 
Il 22 settembre 1971, in piena dittatura, ai funerali di Seféris si radunò un'enorme folla, che iniziò a cantarla, proseguendo il canto con il grido "ελευθερία!", elefthería, "libertà!"

 

Ricorda Stathis Loukàs

Ricorda Stathis Loukàs in un ⇒ articolo

Un volantino di Rigas Ferèos - 1969"Allora in tutta Italia, dove vivono e studiano centinaia di migliaia giovani Greci, si sviluppa gradualmente un movimento contro la dittatura, per la libertà e la democrazia in Grecia. Tutto il mondo democratico, quasi tutte le forze politiche italiane dalle forze parlamentari (tranne ovviamente i fascisti del Fronte Nazionale), con la avanguardia dei partiti di sinistra PCI, PSI alle forze di sinistra extra parlamentari, stanno al fianco della lotta del popolo greco.

Con tutti i mezzi si rafforzano le organizzazioni della resistenza greca, che si attivano in Italia al livello del movimento studentesco ed inoltre a livello politico, con manifestazioni anti dittatoriali di ogni genere, dalle partecipazioni alle manifestazioni per strada, ai dibattiti, alle manifestazioni culturali, ecc. A queste ultime un fortissimo impulso hanno dato i grandi concerti di Mikis Theodorakis, che dal momento del suo arrivo in Italia, nel 1970, insieme con il suo gruppo musicale ed i famosi cantanti Maria FarantouriAntonis Kalogiannis ed altri, ha fatto una serie di concerti in varie città: Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, ecc. Tutte queste manifestazioni avevano lo scopo di mobilitare le forze politiche e sociali ed in genere di sensibilizzare l’intero popolo italiano al fianco della nostra lotta.

Mi ricordo anche che, tramite la nostra partecipazione alle manifestazioni, avevamo anche l’opportunità di raccogliere una quantità rilevante di denaro per il sostegno della lotta anti dittatoriale ed anche per aiutare famiglie di militanti prigionieri in Grecia, che affrontavano seri problemi di sopravvivenza.

Mi ricordo con grande orgoglio il sostegno e la grande solidarietà delle forze democratiche ed anche di semplici cittadini a favore della nostra lotta. Con i partiti democratici, per esempio col PCI, a Bologna avevamo stretti e continui rapporti a tutti i livelli. Avevamo incontri quasi settimanali per scambiare idee ed informazioni riguardo ai problemi della lotta, e per far conoscere tutte le difficoltà che si trovavano davanti a noi. Per quanto riguarda la mia organizzazione, io e suppongo parecchi di voi eravamo membri del Partito Comunista dell’Interno, del Fronte Patriottico e di Rigas Fereos.

Oltre alle altre manifestazioni, noi eravamo invitati a partecipare in varie città con un nostro stand ai Festival dell’Unità. In questo modo, migliaia di cittadini italiani erano ben informati della situazione in Grecia e dei fatti e avvenimenti all’interno della Grecia o all’estero, organizzati da parte della resistenza greca."


Approfondimento: Convegno ⇒ "Con gli studenti greci, contro i "Colonnelli" organizzato da "Quelli del '68" in collaborazione con la Comunità Greca

Immagini

Raccogliamo qui una serie di immagini e articoli, non sempre del 1972 (cliccare per ingrandire), che hanno attinenza con gli avvenimenti qui ricordati

Mikis Theodorakis saluta Trieste 

In occasione del 90° compleanno di Mikis, nel 2015, venne tenuto a Trieste un concerto, organizzato dalla Comunità Greco Orientale di Trieste e dal Teatro Verdi.
L'intero concerto fu registrato, ed è possibile vederlo di seguito ⇒ Prima parte ⇒ Seconda parte .
Il saluto di Mikis è una testimonianza di affetto che non può che commuoverci e renderci orgogliosi.

 

Saluto di Mikis Theodorakis a Trieste per il Concerto organizzato per i suoi 90 anni il 6 dicembre 2015 presso la chiesa Greco ortodossa di Trieste, letto da Stathis Loukàs: 

"Cari amici e amiche,
   Ho ricevuto con grande commozione la lettera con cui il caro amico e compagno di lotta Stathis Loukàs mi comunicava la vostra decisione di organizzare la manifestazione musicale di oggi, che è per me un grande onore.
Con Trieste e con l'Italia in generale mi legano stretti rapporti da anni difficili, quando lottavamo per scrollarci da addosso il giogo della dittatura e riportare la democrazia nel nostro Paese.

Ho sempre nella memoria la vera immagine di Trieste: tutti greci, gli amici e i compagni di lotta di quel tempo difficile, come tutti gli italiani che hanno sostenuto con ogni mezzo la nostra lotta.
E' naturale, dunque, che provi una grande commozione sentendo la vostra decisione di organizzare questa manifestazione per i miei 90 anni. Vorrei davvero moltissimo trovarmi tra di voi, ma la mia età e la mia salute non me lo permettono più. Sarò però con voi con il pensiero. Vorrei ringraziarvi tutti per l'onore che mi fate: la storica comunità dei greci di Trieste e l'orchestra del teatro Verdi di Trieste che organizzano la manifestazione di oggi, il Comune, La Provincia e l'Università di Trieste per il loro patrocinio, le organizzazioni sociali per la loro partecipazione, tutti i componenti della manifestazione, come pure tutti voi, che oggi ci onorate con la vostra presenza.
Ringrazio tutti e auguro a tutti un successo.
Con i miei più calorosi saluti.
   Mikis Theodorakis"

Mikis Theodorakis politico a Trieste

Incontro Di Theodorakis con il PCI nel 1972Ma a Trieste si presentò anche un Theodorakis uomo politico. Non è sul "Piccolo", bensì su "Primorski Dnevnik" che ne possiamo trovare notizia.

Prima di riportare, per la dettagliata cronaca, l'intero articolo, dal Primorski Dnevnik del 18 aprile 1972 pag.2, segnaliamo  ⇒ un'intervista di quei giorni, in francese e italiano, dopo il concerto tenuto al Kursaal di Lugano: la si può ascoltare qui sotto. E' un po' come fosse stata fatta qui da noi.

IN UN INCONTRO CON I COMUNISTI DI TRIESTE - Teodorakis per l'unità di tutte le forze nella lotta alla giunta dei colonnelli -Theodorakis è stato premiato con una medaglia d'oro del 50° anniversario del KPI

"Il presidente del Fronte patriottico greco (PAM - Patriotiko Metopo), il compositore Mikis Theodorakis, si è incontrato ieri a mezzogiorno, subito dopo essere arrivato nella nostra città, in via Capitolina con i rappresentanti del Comitato Provinciale dei PCI. Era accompagnato dallo storico Vassilikos. Il compositore è stato salutato dal segretario regionale PCI Cuffaro, dopo di che è iniziata un'intervista, alla quale hanno partecipato un gran numero di giovani e antifascisti.
L'atmosfera cordiale e amichevole ha presto acceso un dibattito sulla recente decisione di Theodorakis di restituire la tessera della fazione interna del Partito comunista greco.
"Non voglio malintesi", ha detto, "anche se so che gli avversari vorrebbero speculare su questa decisione. In effetti, la nostra decisione è un boomerang, perché spero che avrà un impatto positivo sullo sviluppo e l'unità dell'organizzazione comunista in Grecia. Alcuni sanno benissimo quanto sia difficile respirare in esilio, quasi come in un "campo" dove si discute con le guardie, ma spesso invano.
La situazione in Grecia è molto complicata, soprattutto perché siamo stati duramente sconfitti. Siamo sopravvissuti a due conflitti armati, oggi la lotta continua senza sosta. In queste condizioni, non c'è stato tempo con lo sviluppo della democrazia interna al partito greco: ora, dopo 40 anni, è scoppiata una crisi...".
Theodorakis ha descritto l'emergere di due fazioni ("esterna" e "interna") del movimento comunista. Lui stesso inizialmente si definiva "interno" e, come membro della sua leadership, ha combattuto per l'unità delle forze antifasciste; ma il PCG "interno" non ha molta influenza - in quanto rappresenta solo una minoranza. Nel frattempo, una terza corrente si è formata nelle carceri e nei campi, in cui l'eroe nazionale è Manolis Glezos. Sono tutti comunisti, e questi ultimi costituiscono di fatto una "maggioranza silenziosa". Anche l'organizzazione giovanile comunista "Lambrakides" è fuori dalle fazioni. Da qui la decisione di lasciare la fazione [interna].

"Come presidente del 'Fronte patriottico', mi impegno per l'unità nella lotta contro la giunta greca. Come comunista, però, vorrei lavorare per l'unità di tutte le forze rivoluzionarie in Grecia. Sia chiaro a tutti che non siamo staccati dal movimento comunista internazionale, perché queste controversie sono di natura interna."

Theodorakis ha ulteriormente delineato i suoi sforzi falliti, da Mosca e Sofia a Parigi, per incoraggiare a colmare il divario e ottenere il riconoscimento per tutti i comunisti. In realtà, ha trovato intesa solo con il PC italiano e il PC della Romania.
Nella discussione, Theodorakis ha respinto l'ipotesi di essere considerato un "gauchista" o un "maoista". Ha ribadito di essere principalmente interessato all'unità di tutti gli antifascisti greci, richiamando l'attenzione sull'importanza europea di combattere l'emergere del fascismo in Grecia e altrove, dove è stato fatto esplodere dagli Stati Uniti. Ha espresso fiducia nella natura rivoluzionaria della gioventù in Grecia e altrove.
Alla fine, Theodorakis ha affermato che gli antifascisti greci guardano con fiducia ai progressi della sinistra italiana e credono che la sua vittoria significherebbe un grande sostegno anche per il popolo greco.
In questo senso sono da interpretare i miei concerti. Spero di avervi aiutato, almeno con la musica", ha concluso il compositore.
Prima dell'addio, a Theodorakis è stata consegnata una medaglia d'oro del 50° anniversario del PCI.
La sera, Theodorakis ha tenuto un concerto molto frequentato delle sue canzoni al Teatro Rossetti


1972-TheodorakisENoi-UnViaggioTraPoliticaEdEmozioni.pdf (0 kB)
ricordi-e-musica-di-mikis-theodorakis (0 kB) Programma RAI su Theodorakis


Είν’ η ζωή με τ’ όνειρο δεμένη.
Έλα κι εσύ, χαρά μας περιμένει.

La vita è legata al sogno, 
vieni anche tu, una gioia ci attende