Il 1° Ottobre: inizia la scuola, iniziano le assemblee

L'unico che è rimasto lo stesso dall'altro anno è il libretto rosso di Mao...Il 1° ottobre per molti anni è stato il giorno del suono della prima campanella. Il primo giorno del nuovo anno scolastico. La scansione delle ore, delle materie, i compagni scuola - nel bene e nel male -, le interrogazioni. Uno scorrere ciclico del tempo per qualcuno insopportabile. Un'occasione di incontro tra giovani Per alcuni l'inizio di una nuova stagione di bullismo. Pian piano anche di qualche assemblea, delle lotte nelle Scuole superiori. Proprio il 12 ottobre 1969, a pochi giorni dal suono della campanella, inizia a Pordenone un mese di lotta con occupazione del “Mattiussi”.
Regolarmente, ogni anno, i giornali aprono con il caro-libri: i libri di testo sono sempre più cari e cambiano ogni anno. All'Università poi le dispense spesso non ci sono o sono molto costose. Fu anche per "calmierarne" i prezzi, e per fornire agli studenti materiale didattico introvabile che si creò la ⇒ CLUET, "Cooperativa libraria universitaria Tergeste".
La "contestazione" studentesca era ormai diventata - dalla fine degli anni '60 - un elemento stabile del panorama italiano. Gli studenti che partecipavano al movimento erano, in Italia e particolarmente nella nostra regione, chiamati "i cinesi". Così dice la vignetta della "Cittadella" (giornale satirico edito da "Il Piccolo" di Trieste): tra i libri di testo che cambiano l'unico che rimane lo stesso è il "Libretto rosso di Mao".

Zoppas - Modello 700 - Compasso d'oro 1962

Perché una cucina può essere un segno di progresso? La vita e le rate. La diga.

Nei dieci anni successivi alla fine della guerra - quelli che avevano visto l'infanzia dei "sessantottini" - il boom economico (che viene datato dal 1958 al 1963) aveva interessato anche il nostro territorio. In Italia cresceranno, fino al 1964, i nuovi nati. Crescerà, e continuerà a crescere in seguito, l'emigrazione dal Sud al Nord dell'Italia. Lo chiamavano "miracolo economico".
Gli elettrodomestici entrano nelle famiglie. Non subito in tutte, ma vengono prodotti modelli di elettrodomestici più economici e quando non lo sono, si dà fiducia alle famiglie permettendone l'acquisto a rate. Nei nostri territori gli elettrodomestici li producono la Zoppas a Conegliano e la Zanussi a Pordenone. Nell'ottobre del 1962 il fornello a gas Zoppas modello 700 vince il Compasso d’Oro, importante riconoscimento del design italiano: è funzionale, con una forma rigorosa ed essenziale. La cucina a legna e carbone viene sostituita da quella a gas - con le bombole o meno. Poi i frigoriferi, le lavatrici, gli aspirapolvere, le lucidatrici, le - rarissime - lavastoviglie fino ad arrivare a quello che sarà il "re" della casa: il televisore, fino ai primi anni '60 guardato collettivamente nei bar, solo per alcuni a casa.
E poi: la FIAT 600, l'automobile, icona del "boom economico" (il prezzo parte da 590.000 Lire - 9.000 Euro di oggi) e la FIAT 500.

Viva la vita pagata a rate
con la Seicento la lavatrice
viva il Sistema che rende uguale e fa felice
chi ha il potere e chi invece non ce l'ha. 
— Ivan Della Mea, Io so che un giorno, 1966

Il 4 Ottobre 1964 si inaugura l’“Autostrada del sole”: due Fiat 500, guidate da due studentesse, si uniscono a metà strada per ⇒ inaugurarla: grande opera dell’ingegneria italiana, infrastruttura fondamentale, grande spianta alla motorizzazione privata, quando è ancora il treno a farla da padrone. Aumentano con motorizzazione privata gli incidenti stradali. Una media di più di novemila persone all'anno perse la vita nel decennio 1961-1970.

Le grandi opere infrastrutturali sono essenziali per l'Italia. Così poteva essere la diga del Vajont. Una diga forte, resistente, ma costruita nel luogo sbagliato. La frana era nota, ma si diede retta a chi diceva che poteva essere tenuta "sotto controllo". Era una versione che conveniva economicamente, nel momento della nazionalizzazione dell'energia elettrica. Il controllo ci fu fino alle 22:39 del 9 ottobre 1963, poi tutto fu fuori controllo. Si staccò dalla costa del Monte Toc la frana lunga 2 km. E' il Disastro del Vajont Le vittime sono duemila, un quarto di loro erano bambini.  La geologia si è asservita alle esigenze dell’industria, e non riesce a evitare un disastro annunciato. L'acqua era stata abbassata "per sicurezza", ma fu peggio. La montagna crollata creò un'onda che scavalcando la diga distrusse tutto al suo passaggio. Un lago sommerse case, e corpi. Nove anni dopo, nella tesina di laurea in Geologia del 1972, il nostro compagno Carlo Bressan metteva in evidenza che nel dare l'autorizzazione ai lavori controllori e controllati mescolavano i loro ruoli, contro ogni principio etico legale.

1966-1967 Friuli / Venezia Giulia i territori si trasformano

1966 - La protesta operaia a Trieste1966. 8 Ottobre – rivolta e barricate a Trieste contro la chiusura del cantiere San Marco. Riportiamo alcuni stralci di un ⇒ articolo di Claudia Cernigoi: L'8 ottobre la Città "visse ore di guerra civile. I manifestanti fronteggiarono i lacrimogeni di polizia e carabinieri con fitte sassaiole; furono innalzate barricate utilizzando anche filobus messi di traverso; il vicino rione operaio di San Giacomo rimase isolato a lungo (e qualche manifestante diede l’assalto anche alla rionale sede delle ACLI, devastandola), finché a tarda sera, dopo l’arrivo di rinforzi dal Veneto, l’ “ordine” fu ristabilito, a prezzo di un’ottantina di feriti e di quattrocento arrestati tra i manifestanti, ed una ventina di feriti tra la polizia". Come si giunse a questo? Lo racconta ⇒ Paolo Fragiacomo: la cantieristica nazionale era in ristrutturazione e si decise che il cantiere San Marco di Trieste non costruisse più navi. In cambio si potenziava il cantiere di Monfalcone e si realizzava in città uno stabilimento per produrre motori navali (quello che diventerà la "Grandi Motori"). Nessun lavoratore del San Marco avrebbe perso il posto, ma la qualità del lavoro sarebbe cambiata e soprattutto sarebbe cambiata per sempre la "vocazione cantieristica" di Trieste. Anche Genova era coinvolta, ed anche in quella città ci furono proteste e incidenti con cariche della polizia.
Il nostro compagno Fulvio Bozzetta più tardi scriverà su questi momenti una canzone:

Il Friuli era ancora terra di emigrazione fino agli anni '60, anche la zona di Trieste lo era in parte, soprattutto dopo il ritorno all'Italia nel 1954. In Friuli, 27 ottobre 1967 la "Mozione del clero per lo sviluppo sociale del Friuli" è firmata da 529 sacerdoti. Chiedono di ridurre le servitù militari, di realizzare nuove infrastrutture, di affrontare concretamente il problema dell’emigrazione e di istituire l’Università friulana.

II sottoscritti sacerdoti dell’Arcidiocesi di Udine in numero di 529, a conoscenza diretta dei disagi economico-sociali della popolazione che vive in zona particolarmente depressa, si permettono di presentare a codeste on.li Autorità alcune istanze vivamente sentite dalle loro genti serie e laboriose. Queste da tanto tempo attendono soluzioni concrete ai loro problemi umani, che sono urgenti e non permettono più oltre dilazioni o vaghe prospettive"

La "Mozione del clero friulano" viene ostacolataLa mozione, le reazioni, i contrasti, sono descritti nel ⇒ Libro Bianco di "Glesie furlane". Ci fu anche un tentativo politico, da parte di Aldo Moro, di fermarne la diffusione. Viene presentato un piano in cinque punti che in sintesi chiede 1) di riassorbire l'emigrazione anche con un intervento di sviluppo industriale nel territorio; 2) di ottenere agevolazioni come contropartita ai vincoli militari; 3) di sviluppare i collegamenti internazionali con Austria e Iugoslavia anche con la realizzazione di un'autostrada; 4) definire piani concreti di sviluppo, in particolare dell'agricoltura; 5) realizzare l'Università friulana.
Su quest'ultimo punto ricordiamo quello che fu da Udine considerato un tradimento: nel 1965, quando tutto era pronto per l'istituzione di una Facoltà di Medicina a Udine (c'erano gli spazi, c'era il migliore ospedale della regione a supporto, c'erano i soldi, c'erano le idee), all'improvviso - a Roma e a Trieste - ci fu un vero capovolgimento di fronte, e Medicina fu creata a Trieste. Allora sparì in molti ambienti del Friuli l'idea di un'unica università regionale.

1967 - Muore il "Che"

Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno
di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno,
fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia,
giovanili ciarpami, arrivò la notizia...

Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto,
sapere a brutto grugno che Guevara era morto:
in quel giorno d'ottobre, in terra boliviana
era tradito e perso Ernesto "Che" Guevara...

[Guccini, Stagioni, 2000]

Con queste parole Guccini ricorda "la notizia", che arrivò a scuola appena iniziata o, per chi era all'università, nel corso della preparazione degli esami.

Paris Match - agosto 19671967 9 ottobre – viene ucciso “Che” Guevara, figura di riferimento per un’idea di rivoluzione estesa a tutto il mondo. Aveva lasciato Cuba nel 1965. Muore nel luogo sbagliato per un'idea giusta, la creazione di un'America Latina coesa, indipendente dagli USA, socialista. Rivoluzionario di grandi visioni ed intransigente. Cercò di seguire l'idea che nessuno potesse dirsi libero se non erano tutti liberi
Pochi mesi prima "Paris Match" gli aveva dedicato un articolo con la foto che poi tutti conosceranno.

Cuba fu per un periodo di dodici giorni al centro del mondo per la paura di una terza guerra mondiale. Il 14 ottobre 1962 ebbe inizio della crisi dei missili: l'Unione Sovietica di Krusciov (Nikita Chruščëv, quello che il 12 ottobre 1960 sbatte una scarpa sul tavolo all'ONU) voleva installare rampe di missili nucleari vicino agli Stati Uniti (in Turchia altri missili erano puntati verso la Russia). Ci fu un blocco navale ed un'escalation, che terminò con la rinuncia da parte dell'Unione Sovietica. Anche questo portò lentamente alla caduta di Krusciov in favore dell'intransigente e longevo Leonid Il'ič Brežnev, nuovo segretario del PCUS il 14 ottobre 1964. Finì con lui la politica della "Coesistenza pacifica"Due giorni dopo, nel 1964, si fece sentire la Cina, con la sua prima esplosione nucleare.

In mezzo alla lotta tra le superpotenze e alla guerra fredda, l'ideale di un coinvolgimento diretto del "Popolo", con la guerriglia per alcuni, con le elezioni per altri (come nel ⇒ Cile del 1970) rimase nel cuore di molti, nei "movimenti", e si cantò la canzone di ⇒ Carlo Puebla

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Il Concilio Vaticano II e le speranze che portava con sé

Tra i giovani a scuola ottobre porta - negli anni prima del '68 - segnali di crescita, di trasformazioni, di contrasti
L'11 Ottobre 1962 si apre il Concilio Vaticano II, e con esso, per molti giovani cattolici, la speranza di un interesse della Chiesa per la giustizia sociale. Inizia l’attività dei “cattolici del dissenso”. Voglio ricordare i compagni triestini della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) che furono di stimolo per il movimento: spesso parlai con loro nella sede affacciata a Piazza Ponterosso a Trieste. Il Vescovo Santin, immerso in una ideologia antisocialista e anticomunista, ne volle espellere alcuni dall'organizzazione, nel 1972, per il loro impegno politico e religioso.  

Al suono della campanella

Molti altri eventi di ottobre ci colpirono. Ricordiamo il 6 ottobre 1968  – Smith e Carlos con i pugni alzati sul podio delle Olimpiadi a Città del Messico per le lotte dei neri negli USA: saranno espulsi. Quattro giorni prima sempre a Città del Messico furono uccisi 300 studenti in una grande manifestazione di protesta di quindicimila persone: in Città doveva regnare la calma prima delle Olimpiadi. Ricordiamo il 4 ottobre 1969 a Trieste una bomba alla scuola materna slovena, Il 15 ottobre1969 ⇒ “Moratorium Day” USA contro la guerra in Vietnam, un altro ne seguirà a novembre. Ancora il 13 ottobre1970  – viene arrestata Angela Davis, assistente del filosofo Marcuse e militante delle Black Panthers e il 1971: il 25 ottobre la Cina è ammessa all’Onu. Nel 1972, il 6 ottobre, ci fu all'aeroporto di Ronchi un tentativo di dirottamento aereo da parte del neofascista Ivano Boccaccio, con la complicità - lo si saprà in seguito - di Carlo Cicuttini; Vincenzo Vinciguerra se ne assunse la responsabilità morale.

Al suono della campanella nelle scuole, anno per anno, il nostro mondo stava cambiando.
Noi con lui.

 

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