Strage di Piazza Fontana - 12 dicembre 1969Dicembre, è, prima di tutto, il 12 dicembre 1969. La Strage di Piazza Fontana a Milano. C'è un "prima" e c'è un "dopo" nella Storia italiana. Anche nelle nostre storie individuali. 17 morti e 87 feriti. È l’episodio più drammatico della “strategia della tensione”. Subito dopo le indagini deviate cercano di accusare i movimenti, in particolare gli anarchici. Tre giorni dopo, il 15, l'arresto di Valpreda e la morte dell’anarchico Pinelli, che “cade” dal quarto piano della questura di Milano.
Il dolore, la rabbia: nel momento in cui i Movimenti, in particolare studentesco e operaio, vivevano un grande momento di speranza, questo attentato viene usato dalle forze conservatrici per comprimere i movimenti e deprimerli. Il movimento anarchico prima, buona parte della sinistra poi denunciarono le deviazioni delle indagini. Il 12 dicembre diventò per lunghi anni un appuntamento fisso per opporsi alla "strategia della tensione". Un anno dopo, nel corso del primo di questi appuntamenti, muore ucciso dalla polizia Saverio Saltarelli. Un periodo, nei vent'anni dopo il 1969, di grande ⇒ violenza politica con 14.591 atti tra bombe, pestaggi e attentati.
La Cassazione dichiarò "Ordine Nuovo" - sciolto nel 1973 per decreto - ispiratore dell'attentato, ma ancora oggi molti aspetti restano oscuri.
La strage convinse le parti a chiudere l'"autunno caldo" di lotte sindacali, caratterizzato da una sostanziale unità sindacale che durò fino al 1972. L'atto più significativo fu la firma - vantaggiosa per i lavoratori - del contratto dei metalmeccanici, la cui storia è raccontata da Ugo Gregoretti nel film "Contratto".

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Non fu solo un mese di lutto. Nei diversi anni fu un mese entusiasmante per il Movimento Studentesco universitario di Trieste: la prima Assemblea Generale nel 1968, l'occupazione di Economia nel 1969, la grande manifestazione antifascista nel 1970

Idicembre 1968 si apre con un dolore: il giorno 2, ad Avola, una manifestazione contro le "gabbie salariali" e il caporalato si concluse con il bilancio di due braccianti morti e 50 feriti. A Trieste furono gli studenti medi ad iniziare le proteste il giorno 5 con un primo grande corteo. Mentre i giornali si occupano della contestazione dell’inaugurazione alla Scala di Milano il giorno di Sant'Ambrogio, contro il “lusso” che non tiene conto dei problemi sociali, all'Università gli studenti intervengono contro il “blocco” dei goliardi: -il 9 dicembre è la data in cui il movimento studentesco universitario triestino abolisce per sempre il bullismo universitario. Lo raccontiamo in ⇒ questo articolo e nelle discussioni che ha prodotto.

Convocazione Assemblea Generale - 13/12/68In quell'indimenticabile 13 dicembre ci fu la prima assemblea Generale in Aula Magna, dopo che gli studenti avevano contestato l’inaugurazione dell’anno accademico come cerimonia inutile e che escludeva gli studenti. Ci sono dei momenti in cui il civile confronto deve cambiare ritmo e diventare lotta. Se la scintilla fu l’occupazione di Lettere e Filosofia dei primi mesi del ’68, il fuoco fu l'Assemblea di dicembre. In quei pochi mesi il mondo era cambiato: c’è il maggio francese, l’occupazione di Praga, 300 manifestanti uccisi a Città del Messico, la condanna a morte di Panagulis in Grecia, l’uccisione di Martin Luther King e di Bob Kennedy, i pugni alzati di Smith e Carlos sul podio delle Olimpiadi, le proteste represse alla Convention democratica a Chicago, e in Italia l’uccisione dei due braccianti di Avola
Il Rettore inaugura il "suo" Anno Accademico nel giorno di sabato disinteressandosi degli studenti, in particolare di quelli fuori sede? E noi? Indignati. Viene decisa una contro-inaugurazione. L’agitata giornata è raccontata sul sito di “Quelli del ’68: la ⇒ cronaca, la ⇒ memoria scritta da Furio Petrossi la sera stessa dell'evento, le reazioni della stampa, in particolare ⇒ Il Piccolo e il ⇒ Primorski Dnevik.
Un dicembre di lotta non solo a Trieste, ma anche a Udine, in cui il 5 dicembre viene occupato il Liceo Classico lo “Stellini”, poi verranno occupati il “Ceconi” e il “Malignani” e un grande corteo si svolgerà il 9 dicembre è l'inizio del movimento studentesco udinese.

Il dicembre 1969 si apre con l’assemblea che decide l'occupazione Economia, già feudo di goliardi e fascisti. Sugli eventi che si aprono con questo evento è stato scritto un libro: Microfisica di un Movimento. Economia occupata. Trieste, dicembre 1969 di Claudio Venza e Simonetta Lorigliola, edito dall'IRSREC FVG (qui di fianco la presentazione). L'occupazione del dicembre 1969 della facoltà di Economia e del corpo centrale dell'Università di Trieste ha rappresentato un paradosso che ha generato un mutamento: da una facoltà tradizionalista, con docenti conservatori e una grande maggioranza di studenti poco «impegnati», è partito l'innesco del Movimento all'università. Quell'occupazione ha avuto una sua positiva «microfisica» nella molteplicità di atti collettivi che hanno popolato quella comune, ma al tempo stesso singolare, esperienza politica.
Ad un tempo quell'occupazione produsse una elaborazione teorica che fu essenziale allo sviluppo del movimento studentesco nei primi mesi del 1970. Contemporaneamente a Economia vengono occupate Geologia e Medicina e il 16 dicembre viene promosso un incontro con lavoratori.
In qualche modo è il proseguimento degli ideali della “Rivolta di Berkeley” nel ’64, che vide nel dicembre di quell'anno l'arresto del leader del Movimento per la Libertà di Parola, M. Savio: se l’Università è una macchina funzionale al sistema, allora dobbiamo “mettere i nostri corpi tra gli ingranaggi” di questa macchina. Ora però si va ben oltre alla resistenza passiva: si entra in ogni ingranaggio della macchina e si cerca di cambiarlo avendo in mente prospettive sociali e politiche. 

Nel dicembre 1970 gravi avvenimenti succedono a Trieste. L’8 dicembre si svolge in città una manifestazione organizzata dalle organizzazioni dell’estrema destra contro la preannunciata visita ufficiale del presidente jugoslavo Tito in Italia. Nel corso di un loro corteo vengono compiuti atti di vandalismo ed una brutale aggressione nei confronti di alcuni studenti sloveni – universitari e medi – riconosciuti fra la folla. Tutta Trieste reagirà, ma in particolare il Movimento studentesco che vede aggrediti due suoi compagni: Duško Udovič e Miloš Budin. Il Primorski Dnevnik intitolerà “Veličastna enotna manifestacija vsega demokratičnega Trsta – PROTI FAŠIZMU, ZA MIR IN SVOBODO!” (Imponente manifestazione unitaria di tutta Trieste democratica – CONTRO IL FASCISMO, PER LA PACE E LA LIBERTÀ!). Un grande corteo si muove dall’Università il 14 dicembre: parte con 400 persone e arriva in Piazza Unità con quasi mille persone. Sarà Duško a leggere in italiano e sloveno la mozione del Movimento: c’è una fotografia che lo coglie mentre sta leggendo il comunicato, mentre il Sindaco vicino a lui cerca di fermarlo. Sarà il primo intervento in sloveno in una manifestazione promossa dal Comune. Lo slogan “Italiani e Sloveni uniti nella lotta” testimonia un cambiamento nelle relazioni tra reciproche: oggi può sembrare impossibile pensare a quanto fosse ostacolato, fin dal 1918, l’uso pubblico della lingua slovena. Solo nel marzo ’71 sapremo che il pestaggio degli studenti sloveni si svolgeva negli stessi giorni dell’oscuro tentato colpo di stato di destra, poi rientrato, di J. V. Borghese: si stavano compiendo altre mosse della “strategia della tensione”. Tutto ciò lo narriamo più estesamente nell'articolo ⇒ "14 dicembre 1970: uniti contro il neofascismo".

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Abbiamo voluto ricordare questi eventi di dicembre, un mese in cui il Movimento studentesco, dalla ripresa delle lezioni di metà ottobre, riprendeva le redini della sua attività, in modo che il "letargo" natalizio fosse solo un breve interludio per le azioni di gennaio e febbraio.

Altri eventi ci hanno però colpito all'inizio dei nostri inverni di quei tempi. Alcuni eventi, anche più lontani, hanno segnato quelle tappe della Storia che hanno poi percorso le nostre storie personali. Ne ricordiamo alcuni alla rinfusa.

1961 Dicembre - gli USA inviano in Vietnam 1364 “consiglieri”. La guerra del Vietnam avrà un grande peso nel movimento mondiale negli anni ’60-’70
1963 5 dicembre – Aldo Moro, governo di centrosinistra. Finiscono i governi di centrodestra, ma sinistra comunista e socialista restano esclusi.
1965 11 dicembre – Istituzione di “Medicina” a Trieste tra le proteste degli studenti di Udine, città che aveva presentato una proposta alternativa molto ben costruita. Dopo quel momento Udine vorrà la “sua” Università, istituita nel 1978
1967 3 dicembre – primo trapianto di cuore operato da C. Barnard, in Sud Africa.
1968 4 dicembre “L’Avvenire”, giornale dei vescovi italiani esce con il primo numero; Occupazione del Duomo di Parma; 12 dicembre – esce in Italia 2001, Odissea nello spazio di Kubrick. L’uomo si evolve, ma deve controllare le macchine; 13 dicembre – il Liceo Mamiani a Roma è occupato, il ministro Sullo concede il diritto di assemblea
31 dicembre – Il Potere Operaio pisano (da cui poi nascerà L.C.) e Movimento Studentesco organizzano una contestazione alla “Bussola”, in Versilia, uno studente, Soriano Ceccanti, colpito da un proiettile della polizia, rimarrà paralizzato.
1969 11 dicembre – la legge 910 “Codignola” liberalizza l’accesso all’Università. Una marea di nuovi studenti si riversa nell’Università
1970 1 dicembre – in vigore la Legge Fortuna (deputato friulano) Baslini che introduce in Italia il Divorzio, approvata con 325 sì e 283 no; 
1971 24 dicembre – Leone Presidente della Repubblica, l’ipotesi Fanfani viene abbandonata dopo la campagna sul "Fanfascismo"; 30 dicembre Legge 1024 sulla tutela della maternità maggiori garanzie per le lavoratrici; 12 dicembre - Assemblea generale, mozione unitaria sulla casa dello studente; nel pomeriggio manifestazione distinte della sinistra su strage di stato e fermo di polizia
1972 14 dicembre – l’obiezione di coscienza, per il servizio militare, è legge; dicembre - il vescovo espelle numerosi studenti dalla FUCI (universitari cattolici) triestina

 

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