21 Απριλίου 1967. Η ραδιοφωνική αναγγελία του πραξικοπήματος

Il primo giorno di dittatura

Iniziò alla radio alle 6:25 "Qui stazione radio delle forze armate greche. A causa della drammatica situazione che si è creata, da mezzanotte l’esercito ha assunto il governo del paese. Seguirà un comunicato del comandante dell’esercito". Poco dopo "Le Forze armate hanno assunto il governo del Paese. Il Re, ai sensi dell'articolo n. 91 della Costituzione greca 'su proposta del Consiglio dei Ministri, in caso di gravi disordini o di evidente minaccia alla sicurezza e all'ordine pubblico del paese', ha disposto con regio decreto la sospensione in tutto il paese degli articoli 5, 6, 8, 10, 11, 12, 14, 20, 95 e 97 della Costituzione. Il Re anche a norma con l'articolo n. 91 ha costituito corti marziali speciali"

Sembrava incredibile, per gli ateniesi. Era il 21 aprile 1967.
Alle 8:00, in periferia, i cittadini cui era stato ordinato di rimanere in casa riempivano le strade; i negozi a cui era stato ordinato di rimanere chiusi erano pieni zeppi di persone che per precauzione facevano scorta di cibo: le panetterie esaurirono la produzione del giorno in un'ora. A metà mattina le cose cambiarono e la polizia incominciò ad intervenire. Quindi i proprietari chiusero le serrande facendo entrare i clienti dalle porte sul retro. Nelle strade principali del centro cittadino la scena era diversa. La polizia iniziava ad inseguire i ritardatari e colpirli a manganellate sulle costole. Alle 11:00 verso l'Università, si iniziò a vedere qualche jeep militare irta di baionette. Le piazze, dove poteva radunarsi la folla, furono presidiate. I lavoratori che si erano radunati vicino a piazza Omonia poco dopo l'alba furono dispersi dai soldati che brandivano i calci delle pistole come mazze [⇒ Mass. Rev. Winter 1968]. Maria Kalavrou, 24 anni e Vassilis Peslis, 15 anni, furono i primi morti.

Era l'inizio. La popolazione capì che si stava facendo sul serio. Così si perse la liberà.

[Notte - Ghiannis Ritsos]

Alto eucalipto e ampia luna.
Una stella trasale nell’acqua.
Cielo bianco, argentato.
Pietre, pietre scorticate fino in cima.
Accanto, nel basso fondale, s’udì
il secondo, il terzo salto d’un pesce.
Immensa, estatica orfanezza – libertà.

[21 ottobre 1968 - Campo dei deportati politici di Partheni, isola di Leros]

In diversi l'avevano già capito nel corso della notte, svegliati dallo sferragliare dei cingoli dei carri armati“Già nella tarda serata precedente c’era la sensazione che qualcosa potesse accadere e chi nella notte era nelle strade di Atene vide quello che stava succedendo, come ricorda Giannis Kaounis: la notte tra giovedì 20 e venerdì 21 aprile i carri armati del colonnello Stilianos Pattakos si erano spostati da Goudì [alla periferia di Atene] e avevano occupato alcuni luoghi di Atene. "Quella sera avevo accompagnato un mio amico, studente di matematica, fino alla piazza Omonia per l’ultima corsa del metrò per il Pireo. Dopo l’una all’angolo fra la via Pireos e Omonia un irrequieto trentenne portò la notizia: “Che diavolo vogliono i carri armati sulla via Patision?”. Quali carri armati? Dove si trovano ora? […]. L’ansia cresceva..." [⇒ C. Venturoli, La dittatura dei colonnelli: recezione e reazioni in Italia nei primi mesi dopo il golpe]. 

Le prime reazioni della stampa in Italia

Come reagì la stampa italiana? La stampa italiana era in confusione sugli avvenimenti, anche perché i "Colonnelli" avevano parlato dell'assenso del Re, in realtà "a sua insaputa" (ma l'assenso arriverà). La condanna venne invece, durissima, in Italia, da parte delle forze politiche, del Parlamento, della stampa e alla radio. Non da destra: anche negli anni successivi i "colonnelli" furono considerati un esempio, dalla destra, non solo estrema.
Dal 22 aprile al 25 cresce la protesta in Italia: il 25 aprile, commemorazione della Liberazione era il momento per esprimere l'opposizione ad un colpo di stato fascista. Per di più in un Paese della NATO. E la NATO non sospese la Grecia.

Solo nel 1999 ad Atene Bill Clinton, allora Presidente USA, chiese scusa perché "Gli Stati Uniti hanno permesso che i loro interessi nel perseguire la Guerra Fredda prevalessero sul loro interesse, dovrei dire sul loro obbligo, di sostenere la democrazia" [⇒ NYT, Nov. 20, 1999, Discorso 1999 su YouTube]. Non fu in verità un errore di valutazione: gli USA parteciparono attivamente - con i servizi segreti e l'ambasciata - alle azioni che portarono alla dittatura (⇒ cinegiornale intervista a Papandreu, 1969), ma nel 1999 bisognava ridurre l'antiamericanismo dilagante in Grecia - simbolizzato dalla disobbedienza del comandante della "Themistocles" relativamente al bombardamento della Serbia da parte della sua unità per ordine NATO - e si poteva chiedere scusa per il passato.

“L’Unità” il 23 e 24 aprile 1967 raccontava dei detenuti, della riapertura nelle isole dei campi di prigionia già utilizzati durante e dopo la guerra civile, dell’arresto di esponenti dei partiti.

La prigione. Le torture.

(Indagine del Consiglio d'Europa)
(⇒ cinegiornale 1971 dal minuto 1:23)

⇒ Ritsos - Pietre Ripetizioni Sbarre

[Necessariamente - Ghiannis Ritsos - 25 maggio 1968]

Caduto lì, bocconi; il mento in terra; il collo
serrato tra le ginocchia dell’altro; – quasi cianotico;
le vene gonfie sulle tempie. Immobile.
Un movimento; – lo spasmo estremo? Chiudi gli occhi. No, no.
Semplicemente la bella resa. Il corpo si rilassa. A poco a poco
il viso si fa sorridente, come qualcuno che guardi il mare da una finestra (un po’ stretta, è vero), o come la testa mozzata di un nobile – regola bene l’espressione; sì, sì, sorride. Il coltello rosso è sul vassoio.
Da una parte e dall’altra due vasi di fiori.
E i suoi due canini brillano al sole, dorati, oblunghi, due piccole baionette a guardia delle sue spoglie
di fronte alla porta stretta dell’antichissima, astuta immortalità.
 

Via dalla Grecia

Chi, in Grecia, dimostrava esplicitamente avversione alla dittatura rischiava il licenziamento. Chi era fuori della Grecia per motivi di studio (cinegiornale maggio 1967), o voleva andarci, doveva superare lo scoglio dell'ottenimento di un passaporto. Se studiava all'estero poteva rimandare - se era maschio - il servizio militare, ma questo diritto poteva essere arbitrariamente tolto. Fare il servizio militare significava abiurare alla propria fede politica ed entrare in una struttura dominata dai "colonnelli" e dalla loro ideologia. Come scriveva Don Milani su ⇒ L’obbedienza non è più una virtù il rifiuto ad aderire al militarismo era un modo per essere responsabili in prima persona. Resta nel cuore di tutti, greci e non, il sacrificio di Kōstas Geōrgakīs: la dittatura provò a ricattare lui e la sua famiglia dopo l'intervista anonima contro la dittatura rilasciata a una rivista di Genova, "Sigla A". La bobina dell'intervista finì in mano al Consolato Greco e Kōstas venne individuato come autore. Kōstas volle dare a tutti un segno indelebile dell'impossibilità di accettare i condizionamenti della dittatura e si diede fuoco a Genova nel 1970 [Il mensile LinkEsterno  Grecia - Ottobre 1970 a lui dedicato, leggibile anche ⇒ qui]. 

Quaderni della Resistenza Greca"Gli studenti [e i] greci contrari al regime si organizzarono in gruppi e in partiti collegati alla resistenza, cominciarono a pubblicare ⇒ riviste e a stampare volantini in italiano in cui si chiedeva attenzione sulla situazione greca e solidarietà, e in greco dove illustravano le differenti, e a volte contrastanti, posizioni politiche presente nei gruppi contrari ai colonnelli, informando delle iniziative che avvenivano in Italia a favore degli studenti e della Resistenza. Molto spesso gli studenti greci, e i loro gruppi, ricevevano aiuto e solidarietà dai partiti italiani, in specifico dal Partito comunista e socialista, aiuti che andavano dalla messa a disposizione del ciclostile e delle sedi per le riunioni a contributi economici" [⇒ C. Venturoli, cit.]. 

Molti scelsero l'Italia, alcuni Trieste. Tra loro ricardiamo quelli che ancora ci sono vicini nel gruppo "Quelli del '68": Stathis Loukàs, Costantino Buros, Nikos Koutras, Alcibiade Boulgàris. Assieme a loro molti altri studenti greci che parteciparono alle lotte del Movimento studentesco. Qui a fianco vediamo la copertina di un numero dei "Quaderni della Resistenza Greca", alla cui pubblicazione collaborò Stathis Loukàs

Politicamente, studenti e membri della resistenza, potevano essere "Cani sciolti", non appartenenti a formazioni politiche, o del PAK Fronte Panellenico Anti-dittatoriale di Andreas Papandreou, delle due espressioni del Partito Comunista Greco (dell’interno e del così detto dell’esterno), fino all’AMEE (Fronte Antimperialista Antifascista dei sostenitori di Mao, i cosiddetti "filocinesi") o di qualcuno degli altri quaranta gruppi o comitati politici all'interno o all'esterno della Grecia. Bisognava anche vigilare sulle spie, sulla "Lega" degli studenti greci vicina alla dittatura. Bisognava resistere alle pressioni sulle famiglie. 
Il Partito Comunista ellenico, KKE, si scisse dopo i fatti di Praga. La parte del KKE che aveva rifiutato l'invasione, ebbe il sostegno, a Trieste, di Vittorio Vidali, figura mitica per il comunismo internazionale. Anche per questo Trieste divenne strategica per la resistenza greca. A Trieste, nel campo della sinistra, c'era chi si organizzava andando in Grecia con passaporti italiani falsi, su cui i giovani greci potevano applicare la loro fototessere e "tornare" in Italia, come fossero italiani.

Gli italiani - non solo la sinistra - furono solidali (⇒ cinegiornale maggio 1967). Ricordiamo le mozioni di solidarietà del Movimento Studentesco a Trieste nel 1970, la manifestazione di Udine e quella di Trieste, la creazione di comitati di solidarietà. Alcuni documenti che riguardano la nostra regione sono visibili nella galleria di immagini.

Anche la musica greca proibita dalla dittatura dei colonnelli fu molto amata in Italia e servì a promuovere la causa della resistenza alla dittatura. Contribuirono anche le canzoni di Theodorakis cantate da Milva e da Al Bano. Un fortissimo impulso lo diedero i grandi concerti di Mikis Theodorakis, che dal momento del suo arrivo in Italia, nel 1970, insieme con il suo gruppo musicale ed i famosi cantanti Maria FarantouriAntonis Kalogiannis ed altri, rifugiati fuori dalla Grecia, diedero una serie di concerti in varie città, tra cui Trieste e Udine. Tutte queste manifestazioni avevano lo scopo di mobilitare le forze politiche e sociali ed in genere di sensibilizzare l’intero popolo italiano al fianco della lotta per la democrazia in Grecia.
⇒ 1972 - Theodorakis e noi: un viaggio tra politica ed emozioni

Una canzone che quasi tutti in Grecia conoscevano si riferiva a Kostas Georgakis, di cui abbiamo detto prima, che si diede fuoco gridando "Viva la Grecia libera" il 19 settembre 1970. La canzone del cantautore greco Dionisis Savvopoulos è ⇒ “Ode a G.K. dedicata sì all'eroe greco Georgios Karaiskakis ma in realtà riferita a Kostas Georgakis; il cambiamento di nome nel titolo avvenne per aggirare la censura della dittatura.

Lo schermo affonda, si agita la folla, tutte assieme si riversano le immagini.
Dove vai, giovane Eroe, bello come un mito mentre, diritto, ti getti nella morte?

Tutte le antenne d'una terra colpita, megafoni, ovunque altoparlanti, radio,
ti cullan dolci il sonno; e tu ascendi lassù, in mezzo ai Grandi, nei cieli.

Ma, poi, chi sono io? E dove vado, con mille e due immagini in testa?
La propaganda m'acceca; e allora vado, e m'inginocchio, e bacio il tuo sangue.

Canzoni per la Grecia (antiwarsongs)

 

Il <piano>

Conquistare Atene fu facile, ma come poterono conquistare la Grecia? Ci aiuta ⇒ Luciana Castellina su "Rinascita" del 5 maggio 1967:

"essi sono stati solo la pattuglia di punta, decisa, di un'organizzazione che era stata già predisposta per operare nella stessa direzione (...) Si sono limitati a dare luce verde al <piano di emergenza> che era già a punto, che è sempre stato a punto in Grecia. Quando i reparti periferici, la polizia, le stesse autorità civili, hanno avuto l'ordine di metterlo in pratica, nessuno si è meravigliato, nessuno si è chiesto chi fosse a dare il via. Hanno aperto il cassetto dove il <piano> era custodito e hanno cominciato coscienziosamente a procedere agli arresti dei «cittadini pericolosi», le cui liste erano state sempre tenute aggiornate" (questo <piano> si temeva esistesse anche per l'Italia, e sicuramente esisteva).

Il <piano> è figlio anche della storia contemporanea greca. Nel 1936 si instaura in Grecia la dittatura di Metaxas, che nel 1940 non volle concedere piazzeforti a Mussolini. La Grecia fu allora invasa da italiani, poi da tedeschi. Nel 1943 la Grecia fu libera, ma iniziò una guerra civile tra la destra e la sinistra, sostenuta la prima dal blocco anglo-americano, la seconda da quello sovietico. Una possibile pacificazione nel 1945 fu resa impossibile anche da errori britannici. Si pervenne a un accordo parziale. Nel frattempo ripresero quota anche elementi della Gendarmeria che avevano collaborato con i nazifascisti. La parte comunista si riarmò. I Britannici lasciarono il campo agli americani e alla loro "Dottrina Truman" di contenimento dei sovietici. Contrasti interni e internazionali indebolirono la parte comunista che fu definitivamente sconfitta nel 1949. Gregoris LambrakisDal 1956 fu ripristinata la monarchia. Restò una profonda divisione nella società e una notevole instabilità, con scontri e tensioni, con azioni come quella che nel 1963 portò all'uccisione di Lambrakis, pacifista di sinistra.
Polizia ed esercito avevano quindi una notevole dimestichezza con l'individuazione degli avversari politici, gli strumenti di persecuzione, interrogatorio, tortura e detenzione.

Inizia la Resistenza

Assemblea Generale - Mozione per la Grecia - 1970

Da quel giorno, con la dittatura, nacque la Resistenza Greca che portò poi alla Grecia democratica di oggi.

Troppi sono i momenti da ricordare: le manifestazioni internazionali per salvare la vita a Panagulis nel 1968 (⇒ cinegiornale): ebbe salva la vita ma la sua prigionia fu durissima;  L'attentato contro l'ambasciata americana ad Atene del 1970 in cui morirono Giorgio Tsikourìs, cittadino di Cipro, e l’italiana Maria Elena Angeloni di Milano, mentre sopravvisse Kostas Kotsakis; Kostas Georgakis, che si uccide, bruciandosi, a Genova il 19 settembre 1970; i ⇒ funerali di Seferis - il poeta premio Nobel che aveva osato dire "Vedo davanti a me il precipizio verso il quale ci sta conducendo l'oppressione che ha avvolto il Paese"- nel 1971; la rivolta del Politecnico di Atene nel 1973.

Nel maggio del 1973 emozionò l'Italia il caso dell'ammutinamento - nel corso di manovre NATO - del cacciatorpediniere greco "Velos" (⇒ cinegiornale), il cui comandante, con alcuni ufficiali e membri dell'equipaggio chiesero asilo politico in Italia.

Solo nel 1974 in Grecia poté tornare la democrazia ⇒ Le fotografie del Primo Maggio 1974-1975 . Questi momenti di resistenza sono stati ricordati nel convegno tenuto a Trieste l'8 dicembre 2018 ⇒ Con gli studenti greci, contro i "Colonnelli

In ricordo

Per ricordare i caduti, gli imprigionati, i torturati della resistenza greca proponiamo questa poesia di Ghiannis Ritsos, anche nella versione messa in musica da Theodorakis e cantata da George Dalaras.

[Epitaffio - Ghiannis Ritsos]

Il giovane coraggioso* caduto a testa alta
La terra umida non lo copre, i vermi non lo toccano
La croce è un'ala sul suo dorso, vola sempre più in alto
E si confonde con le grandi aquile e gli angeli d'oro

Επιτύμβιο
Το παλικάρι πούπεσε μ’ ορθή την κεφαλή του
Δεν το σκεπάζει η γης ογρή, σκουλήκι δεν τ’αγγίζει
Φτερό στη ράχη του ο σταυρός κι όλο χυμάει ταψήλου
Και σμίγει τους τρανούς αετούς και τους χρυσούς αγγέλους

Palikàri (παλικάρι) è un "giovane coraggioso", un ribelle, ma anche un bel ragazzo di paese. Uomo, donna, tutti li ricordiamo con questa poesia.
C'è un'iconografia tradizionale del "palikàri", che lo vuole col gonnellino greco, berretto, nappe e gambali, pistola o spada in cintura, ma soprattutto con un bel paio di baffi svolazzanti e attorcigliati mentre sfida dolore e paura in battaglie con scarsa probabilità di esito positivo.

Questo articolo è dedicato agli studenti greci
dell'Università di Trieste che hanno
combattuto contro la dittatura e alle persone
che li hanno sostenuti nella lotta


 285 chronologio-1967-1974-diktatoria-kai-antistas (0 kB) Cronologia (in greco)
285 listres.aspx (343 kB) Riviste contro la dittatura

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