P19720601 StragePeteano31 maggio 1972 - Strage di Peteano - Click! per ingrandirePeteano, Il primo giugno 1972 arriva nei giornali la notizia della ⇑ strage avvenuta nella notte. Tre carabinieri uccisi da una trappola mortale inserita in una Fiat 500 abbandonata.
Fu, come si seppe dopo, un "avviso" di una componente della destra estrema allo Stato e alla destra che con lo Stato collaborava nella strategia della tensione, Nella logica del depistaggio subito le indagini si rivolsero verso la sinistra con perquisizioni e tentativi di accuse, poi rimangiate. Due settimane prima era stato ucciso il Commissario Calabresi. 

21 giugno 1968 – Proteste all’inaugurazione della Fiera di Trieste

Giugno. È un mese in cui il Movimento studentesco non si può esprimere con grande ampiezza. Le Scuole superiori sono agli sgoccioli. L'Università vede lo sfaldarsi delle presenze: gli esami sono in pieno svolgimento. È il 24 giugno del 1971 che lo scrivente riesce a dare l'esame di "Geometria" con il professor Predonzan: al terzo tentativo un "20" era più che sufficiente.
A giugno gli studenti fuori sede spesso sono tornati a casa. Restano i residenti in Città e uno sparuto gruppo di altri studenti "di fuori".
Furono alcuni di questi studenti a partecipare, il 21 giugno 1968, al giorno in cui la Città si fermò.
Si stava per chiudere l'ultimo cantiere navale della Città: il "San Marco". Gli operai avrebbero dovuto essere trasferiti a Monfalcone, pur con delle facilitazioni sui trasporti. Sui loro visi, ricorda Claudio Venza, si leggeva il dolore della sconfitta.
Un ultimo tentativo, un ultimo sciopero.
Andreotti, allora ministro dell'Industria, veniva a inaugurare la Fiera di Trieste. Proveniva da Pordenone, dove aveva partecipato ai funerali di Lino Zanussi, il creatore dell'"elettrodomestico bianco italiano" morto in Spagna per un incidente aereo avvenuto a causa del maltempo.
L'inaugurazione della Fiera era attesa alle 10:30. Alle 8:30 i metalmeccanici, usciti dalle fabbriche si disponevano davanti alla sede della Fiera. L'inaugurazione tardava e ormai lo sciopero, previsto fino alle 11:30 doveva concludersi, mentre davanti all'ingresso si scatenava un furioso temporale. Sono in molti a lasciare il piazzale, resta comunque un forte gruppo di irriducibili.

Qualcuno raggiunge "Lettere" e gli ex occupanti di febbraio-marzo: "Creiamo un secondo fronte!" andiamo - propongono - all'altro ingresso della Fiera: i metalmeccanici sono in Piazzale De Gasperi, noi andiamo al secondo ingresso, quello di via Rossetti. Ci racconta Claudio Venza che proprio vicino all'ingresso di via Rossetti abitava Piero Panizon, che, aperte le finestre, aveva messo sul giradischi "Bandiera Rossa" a tutto volume... tanto per calmare gli animi...


Manifestazione e Sit-inInfine Andreotti arriva, assieme alle altre autorità. Durante i discorsi inaugurali si scatena la prima bagarre, con sassi che frantumano alcuni vetri del palazzo delle Nazioni, automobili del corteo delle autorità rallentate e colpite, spintoni, grida, parole grosse e offese.
L'inaugurazione finisce in fretta e furia e una delegazione sindacale viene ricevuta da Andreotti.
Ma chi protesta ora? Ai metalmeccanici in tuta si erano uniti molti altri giovani (quando si dice "Operai, Studenti uniti nella lotta!") che vogliono bloccare la zona attorno alla fiera, impedire l'uscita delle autorità, insomma: fare qualcosa!
I luoghi - Gli scontri (click! per ingrandire)Poco prima delie 14:00 scattava l'«operazione blocco»: i giovani si disponevano all'altezza di ponte della Fabra, bloccando la circolazione, anche con i propri corpi. Dice "Il Piccolo": "Alcuni, addirittura, si sedevano o si stendevano per terra, invadendo anche la sede dei binari tranviari. Le vetture filoviarie dell'Acegat venivano cosi bloccate e abbandonate in piazza Goldoni: altrettanto accadeva in largo Barriera. Da quel momento cominciava la paralisi nel cuore della città" (...) "In serata la situazione è improvvisamente precipitata".
Verso le 19.30 affluisce la polizia che tenta di "convincere" i giovani a dispendersi, lo fa, ovviamente, dopo che "il trombettiere della P.S. ha suonato la carica con i tre squilli regolamentari" e con i lacrimogeni. Ad ogni inseguimento della polizia seguiva una sassaiola dei manifestanti, un lancio di mattoni e barricate con i legni trovati nei cantieri vicini. Va avanti così fino a Piazza San Giacomo. Alle 23 tutto finisce, con contusi e fermi di Polizia.
Fu un momento di lotta, ma non fu quello un momento in cui si vinse.
Non si riuscì, almeno, a realizzare l'obiettivo di salvaguardare il lavoro e una storica attività industriale nella Città.
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Il 5 giugno 1967 inizia la "Guerra dei sei giorni"Giugno. Ai primi di giugno, nel 1971, in una riunione interscolastica, gli studenti delle Superiori di Trieste manifestano il disappunto per una proposta di consultazione sulla riforma scolastica che giunge "fuori tempo massimo". Promossa dalla Regione e organizzata dalla Provincia, la consultazione con gli studenti avviene ormai a fine anno scolastico, quando gli studenti stessi l'avevano chiesta sei mesi prima (Il Piccolo, 3 giugno 1971); discutere poi con un Provveditore che nel dicembre 1970 - mese di grandi occupazioni e manifestazioni - aveva dimostrato il suo "autoritarismo" sembrava, senza un cambiamento di rotta, illusorio.
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Giugno. È comunque un buon mese per la guerra. Sono bastati 6 giorni di guerra tra Israele, Egitto, Siria e Giordania, dal 5 al 10 giugno 1967, per cambiare per decenni la configurazione del Medio Oriente. Un rapido blitz di Israele distruggeva le forze aeree avversarie, l'attacco terrestre fu allora possibile, nell'impossibilità della Giordania di difendersi. Nelle cronache compare Gaza, compare Gerusalemme, compaiono i profughi: tutte le parti del dramma che si gioca in Palestina oggi. 
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In Alto Adige/Südtirol, l'11 giugno 1961 vengono fatti saltare 42 tralicci dell’alta tensione, gli attentati sono attribuibili al movimento secessionista filo-austriaco
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Il "Rapporto" stampato dalla CLUETGiugno negli USA. Un mese terribile. Iniziamo con il 5 giugno 1968. Negli USA è assassinato il candidato Bob Kennedy, suo fratello era stato ucciso il 22 novembre 1963. Il 13 giugno 1971 il New York Times inizia a pubblicare i "Documenti del Pentagono", Il Presidente degli Stati Uniti Nixon cerca di bloccare tutto, ma a fine mese, il 30 giugno, la Corte Suprema dà ragione ai giornali con le storiche sentenze 1873 e 1885, riconoscendo il diritto alla libertà di stampa contro le menzogne del Governo. Il bel film "The Post" di Spielberg ci spiega i fatti per filo e per segno, ma a noi interessa sapere che la prima casa editrice in Italia a pubblicare i "Pentagono Papers" o "Rapporto McNamara" fu la CLUET Cooperativa libraria universitaria di Trieste, come si racconta in ⇒ questo articolo.  Nixon divenne sempre più convinto che bisognava controllare tutto, tanto che iniziò a controllare anche il Partito Democratico, spiando la sede del Comitato elettorale. Questa azione fu scoperta il 17 giugno 1972, data di inizio dello "Scandalo Watergate", dal nome dell'albergo in cui avvenne l'effrazione, in seguito al quale Nixon, il 9 agosto 1974, si dimise. Anche qui l'indimenticabile film "Tutti gli uomini del Presidente" di Alan J. Pakula ci racconta l'inchiesta giornalistica che fece emergere lo scandalo.
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Ci fermiamo al 17 giugno 1974primo omicidio delle Brigate Rosse. Muoiono due persone in un attacco a una sede del MSI - Movimento Sociale Italiano di Padova. È una brutta sede, da cui partono assalti neofascisti ai cortei sindacali, pestaggi, aggressioni. Aggressioni perfino all'interno della stessa destra, tanto che il giorno dopo "L'Unità" esce con un articolo in cui si sospetta che si tratti di un regolamento di conti interno alla destra. "L'Unità" racconta, il 18 giugno "Quando, nella primavera del '69. dopo un'aggressione al Consiglio comunale, la polizia fece irruzione nella sede dove stamane sono stati uccisi Mazzola e Giraluci, vi trovò oltre ai missini  asserragliati, mazze ferrate, bombe molotov e altre armi improprie. Quell'irruzione, la prima verificatasi dopo innumerevoli provocazioni, era stata ordinata dal commissario Juliano, l'uomo che di 11 a poco avrebbe individuato un gruppo di attentatori neofascisti, scoppiare il «caso Fachini», e annotato per la prima volta i nomi di Freda e Ventura. Era la «primavera di fuoco» padovana; quella degli attentati a ripetizione, autentico preludio della catena dinamitarda che doveva sfociare, il 12 dicembre, a piazza Fontana.". Fu scelta bene la sede, contando sull'esasperazione degli antifascisti e dei democratici, ma la rivendicazione delle BR fu vista subito come provocazione da molta parte della sinistra: un tentativo di alzare il tiro e portare un settore di militanti di sinistra alla lotta armata. Come andò a finire lo sappiamo, ed è un'altra storia. Non la storia del solo mese di giugno.
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Finiamo con il calcio! Italia-Jugoslavia 2-0 il 10 giugno 1968: l'Italia si aggiudica il titolo europeo, che riconquisterà solo nel 2021. E' la seconda partita con la Jugoslavia, perché allora non si andava ai rigori. La partita con l'Unione Sovietica vinta al tavolino, con il lancio della monetina.
Italia-Germania 4-3
. La Partita del Secolo. E' il 17 giugno 1970.  Non lo diciamo per "chiudere in bellezza" e non sta a noi raccontarlo. Personalmente stavo elaborando con l'amico Gianfranco Samese un documento per un intervento sul quartiere. Finita la riunione mi feci tutta via Rossetti in giù, fin quasi via Ginnastica. Le grida che sentivo dalle finestre delle case mi fecero capire che qualcosa doveva esser successo, sul piano calcistico.


 P19680621_FieraTrieste.pdf (0 kB) Contestazione alla Fiera di Trieste

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